Franco Alfieri ha rassegnato le dimissioni dalle cariche di sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno.
Con una lettera protocollata ieri mattina, ha posto fine alla sua esperienza amministrativa, aprendo la strada al commissariamento degli enti e alla successiva convocazione delle elezioni. Tuttavia, fino a ieri sera, la firma dell’ex primo cittadino, attualmente agli arresti domiciliari, non risultava ancora correttamente autenticata come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Alfieri, giallo dimissioni: firma non ancora autenticata
Nel documento inviato agli uffici comunali, Alfieri ha definito la sua decisione sofferta ma inevitabile, sottolineando la fiducia nella magistratura e ribadendo la volontà di dimostrare la propria estraneità ai fatti contestati. Ha inoltre espresso riconoscenza nei confronti della cittadinanza, della squadra amministrativa e di coloro che lo hanno sostenuto nei mesi di incertezza.
Secondo fonti vicine all’ex sindaco, la scelta sarebbe maturata dopo un confronto con i legali, soprattutto alla luce della recente sentenza della Corte di Cassazione, che ha respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari. Il verdetto ha reso evidente l’impossibilità di proseguire l’incarico. «Per ottenere giustizia e far emergere la verità servono tempi e percorsi diversi, durante i quali non è giusto coinvolgere enti e comunità amministrate», ha scritto Alfieri, evidenziando la necessità di garantire continuità al cammino di sviluppo intrapreso.
Le reazioni del centrodestra
Le dimissioni di Alfieri hanno acceso il dibattito politico. Il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, ha parlato della fine di un sistema di potere legato a Vincenzo De Luca, che a suo dire avrebbe beneficiato di “un’immunità sorprendente” per troppo tempo: “Meglio tardi che mai. Ma non si sono limitati a fritture per gli elettori. Questo caso è l’ennesima prova di un sistema governativo arrogante”.
Ancora più critico il senatore Antonio Iannone di Fratelli d’Italia, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare per verificare la validità delle dimissioni: “Sussistono dubbi sulla corretta autenticazione della firma. Inoltre, se il commissariamento non avviene entro febbraio, le elezioni di primavera rischiano di saltare, mentre per la Provincia si aprirebbe un nuovo caos legato alla Legge Delrio. Mi rivolgerò al ministro Piantedosi per verificare la regolarità dell’intera procedura”.
Il deputato Attilio Pierro, coordinatore provinciale della Lega, ha sottolineato le conseguenze della vicenda sul territorio: “Ora si può lavorare per rimettere in carreggiata una comunità ferita”. Anche il deputato Pino Bicchielli di Noi Moderati ha evidenziato il ritardo accumulato e ha auspicato un rapido ritorno alle urne per garantire ai cittadini il diritto di scegliere i propri rappresentanti.
Le posizioni di M5S e PD
La coordinatrice provinciale del Movimento 5 Stelle, Virginia Villani, ha definito la gestione amministrativa di Alfieri “spregiudicata”, sostenendo che abbia lasciato “macerie amministrative”. “Ora è il momento di voltare pagina, ripristinare legalità e trasparenza e restituire ai cittadini un’amministrazione realmente orientata al bene comune” ha dichiarato.
Di diverso avviso il Partito Democratico, che ha difeso l’ex sindaco. Il deputato dem Piero De Luca ha parlato di un “atto di responsabilità” e ha ribadito la fiducia nella magistratura: “Alfieri ha fatto una scelta per evitare ulteriori speculazioni e strumentalizzazioni politiche. Gli auguriamo di poter dimostrare la sua totale estraneità ai fatti contestati”.
Anche il segretario provinciale del PD, Enzo Luciano, ha accusato il centrodestra di voler strumentalizzare la vicenda a fini elettorali: “Non bisogna confondere le questioni giudiziarie con la politica. Alfieri ha preso una decisione difficile ma corretta. Ora è necessario guardare avanti senza speculazioni”
Il nuovo scenario politico
Le dimissioni di Alfieri segnano l’inizio di una fase di transizione per il Comune di Capaccio Paestum e la Provincia di Salerno. Da questo momento decorrono 21 giorni per l’ufficializzazione dell’atto, dopo i quali il Prefetto nominerà un commissario straordinario che guiderà l’amministrazione fino alle nuove elezioni, previste tra la fine della primavera e l’inizio dell’estate.
Alfieri era già stato sospeso dalla carica di sindaco dal Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, a seguito della misura cautelare disposta nei suoi confronti. Le dimissioni chiudono quindi il capitolo amministrativo, ma lasciano aperto quello giudiziario. L’attenzione resta alta in vista del processo, che prenderà il via il 20 marzo. Gli sviluppi giudiziari potrebbero avere conseguenze anche sul piano politico, influenzando la prossima campagna elettorale, che si preannuncia particolarmente tesa.