Rapina in una gioielleria ad Avezzano: i carabinieri nella mattinata odierna, venerdì 21 febbraio, è stato arrestato un 31enne a Capaccio Paestum. I fatti si sono verificati nel pomeriggio del 23 settembre 2024. Si continua ad indagare per identificare i due complici.
Rapina in una gioielleria ad Avezzano, arresto a Capaccio Paestum
Questa mattina, all’alba, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avezzano, con l’assistenza del personale della Compagnia Carabinieri di Agropoli (SA), hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un cittadino italiano di 31 anni, accusato di rapina pluriaggravata in concorso e di lesioni personali gravi in concorso. L’individuo, già con precedenti per reati simili, è stato rintracciato nel comune di Capaccio Paestum (SA) e successivamente trasferito presso la casa circondariale “Antonio Caputo” di Salerno – Fuorni, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Avezzano ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare, basata su solidi indizi di colpevolezza raccolti dagli agenti dell’Arma durante le indagini, che sono state coordinate in modo sinergico dalla Procura della Repubblica di Avezzano. Nel pomeriggio del 23 settembre 2024, due rapinatori, uno dei quali travestito da donna, entrarono in una gioielleria di Avezzano con il volto coperto. Immobilizzarono l’esercente, una donna di 75 anni, e la trascinarono con violenza nel seminterrato, infliggendole ferite alla testa e agli arti. Durante l’azione, i malviventi non esitarono a puntare una pistola contro il volto della donna per costringerla ad aprire la cassaforte e il registratore di cassa, riuscendo a rubare gioielli per un valore di circa 70mila euro e una somma di denaro contante di circa 5mila euro.
La fuga
I due rapinatori erano fuggiti a grande velocità per le strade del centro, a bordo di un’auto guidata da un terzo complice, sulla quale erano state montate targhe false. Il sopralluogo immediato effettuato dai carabinieri del Nucleo Operativo di Avezzano ha consentito di rinvenire e raccogliere tracce di notevole valore investigativo, successivamente inviate al Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche di Roma per l’analisi del profilo genetico. In particolare, si tratta di un pezzo di guanto e di una piccola quantità di sangue, persi dal rapinatore travestito da donna durante il tentativo della vittima di allontanare la mano del rapinatore che le ostruiva il respiro.
I risultati delle analisi effettuate dal reparto speciale dell’Arma, insieme ad altri rilevanti elementi investigativi, hanno consentito di identificare il 32enne arrestato questa mattina. Le indagini continuano per risalire all’identità degli altri due complici. È importante sottolineare che le persone arrestate o denunciate a piede libero sono considerate innocenti fino a una sentenza definitiva e che le misure adottate dalla Polizia Giudiziaria necessitano di verifica e convalida da parte dell’Autorità Giudiziaria, senza implicare alcuna responsabilità accertata.