Mario Eutizia, il badante napoletano che aveva confessato di aver ucciso quattro anziani, tra cui Gerardo Chintemi di Vibonati, somministrando un mix di farmaci, è tornato in libertà. La decisione è stata presa dal Gip di Latina dopo che la perizia medico-legale, condotta sull’unico corpo non cremato, quello del 96enne salernitano, ha escluso il decesso per overdose di medicinali, contraddicendo le dichiarazioni rese dall’uomo ai carabinieri come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Torna in libertà Mario Eutizia: il badante killer ha confessato quattro omicidi
La salma di Gerardo Chintemi, deceduto a marzo 2024 e inizialmente considerato vittima di una morte naturale, è stata riesumata lo scorso settembre dal cimitero di Vibonati per essere sottoposta ad autopsia. L’esame autoptico, però, non ha rilevato tracce compatibili con un avvelenamento da sedativi e antidolorifici, come invece sostenuto dallo stesso Eutizia nella sua autodenuncia.
Alla luce di questi risultati, il giudice per le indagini preliminari ha accolto l’istanza di scarcerazione avanzata dal legale del 49enne, consentendo il suo rilascio dal carcere di Santa Maria Capua Vetere, dove era detenuto dall’estate scorsa.
Le accuse e l’indagine
Eutizia aveva dichiarato di aver somministrato dosi letali di farmaci ai suoi assistiti “per porre fine alle loro sofferenze2. Secondo il suo racconto, le morti sarebbero iniziate nel 2014 con due anziani a Latina, seguite da un caso a Casoria nel 2023 e infine quella di Chintemi nel 2024. Tuttavia, l’assenza di riscontri scientifici ha messo in discussione la validità delle sue confessioni.
La famiglia Chintemi, che considerava il badante una persona di fiducia – tanto che lo stesso Eutizia partecipò commosso ai funerali del 96enne – ora chiede chiarezza. L’avvocato della famiglia, Giuseppe Maldonato, ha incaricato un proprio consulente di esaminare la perizia, determinante per stabilire le prossime mosse nei confronti del reo confesso. L’indagine, dunque, prosegue per fare luce su una vicenda che, tra confessioni, perizie e scarcerazioni, continua a destare dubbi e interrogativi.