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Dolce Vita, prime tensioni tra accusa e difesa: il confronto sulla richiesta di proroga delle indagini per il secondo filone

Immagine di repertorio

Prime tensioni tra accusa e difesa nel processo Dolce Vita: al centro del confronto la richiesta di proroga delle indagini per il secondo filone. L’udienza si è svolta davanti al gip del Tribunale di Avellino con la partecipazione degli avvocati dei 18 indagati. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Dolce Vita, confronto sulla richiesta di proroga delle indagini

Dolce Vita, prime tensioni tra accusa e difesa. Al centro del dibattito c’è la richiesta di estendere le indagini per ulteriori sei mesi riguardo al secondo filone dell’inchiesta. Ieri mattina, durante un’udienza camerale, si è svolto il primo confronto tra le difese dei 18 indagati, che hanno ricevuto avvisi di richiesta di proroga, e la procura. La richiesta di proroga, presentata dai pubblici ministeri responsabili dell’inchiesta, è giustificata dalla complessità delle indagini e dalla necessità di ricevere pareri e consulenze.

Tuttavia, il gip del tribunale di Avellino, Giulio Argenio, non ha immediatamente concesso la richiesta. A seguito dell’opposizione presentata dall’avvocato Luigi Petrillo, che rappresenta Gianluca Festa, ha deciso di convocare un’udienza camerale. Dopo aver ascoltato le argomentazioni delle parti, il gip Argenio si è riservato di decidere, pertanto il provvedimento potrebbe essere emesso nelle prossime ore. Questa decisione del gip è di particolare rilevanza, poiché deve stabilire se i magistrati inquirenti avranno a disposizione ulteriori mesi per concludere un’indagine avviata il primo settembre 2024. In caso di esito negativo, la procura di Avellino, sotto la direzione del procuratore Domenico Airoma, dovrà decidere se procedere con l’azione penale, notificando l’avviso di chiusura delle indagini bis, dopo i primi venticinque avvisi emessi a fine dicembre, ai quali è stata aggiunta una integrazione la scorsa settimana con nuove contestazioni.

Nel secondo filone d’inchiesta, attualmente composto da diciotto indagati per i quali sono state disposte altrettante proroghe, la procura di Avellino accusa di reati quali falso in atto pubblico da parte di un pubblico ufficiale, corruzione nell’esercizio delle funzioni, turbativa della libertà degli incanti e nella selezione del contraente. Va sottolineato che il filone d’indagine, chiuso a dicembre, rappresenta solo un primo passo, in cui è stata formulata l’accusa più grave di associazione a delinquere per alcuni degli indagati. Un’altra parte dell’inchiesta, condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino e dall’aliquota di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza, è ancora in fase di svolgimento, in attesa dei risultati delle consulenze e degli accertamenti avviati dagli uffici di Piazzale De Marsico.

L’inchiesta

Un altro momento cruciale dell’inchiesta sarà l’udienza che si terrà in camera di consiglio il 18 marzo prossimo. In quella occasione si valuterà la richiesta di autorizzazione per la distruzione delle intercettazioni considerate non rilevanti dal punto di vista investigativo. Infatti, il 18 marzo, sempre davanti al gup Giulio Argenio, si discuterà della domanda presentata dal pubblico ministero riguardo alla distruzione delle intercettazioni raccolte dagli inquirenti durante le indagini sull’ex sindaco Gianluca Festa e su un filone d’inchiesta già archiviato dai pubblici ministeri.

La questione è esposta in un avviso notificato all’ex sindaco e agli altri venticinque indagati, che hanno ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini firmato dai pubblici ministeri a fine dicembre. Riguardo all’udienza del 18 marzo, l’avvocato Petrillo, legale di Festa, ha spiegato: «Questa udienza si tiene al termine delle indagini preliminari e serve a selezionare le intercettazioni che possono essere utilizzate nel prosieguo del processo. Verificheremo quali il Pubblico Ministero deciderà di escludere, poiché è possibile che quelle ritenute non utili per l’accusa possano invece rivelarsi “preziose” per la difesa».

I difensori

Il pool difensivo, composto dagli avvocati Nicola Quatrano, Marino Capone, Gaetano Aufiero, Marco Campora, Giuseppe Saccone, Francesco Saverio Iandoli, Valeria Verrusio, Gerardo Di Martino, Domenico Carchia ed Ennio Napolillo, dovrà effettuare delle valutazioni. Nel frattempo, si avvicina la scadenza di 20 giorni concessi agli indagati per presentare le loro memorie difensive, dopo di che si procederà con l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio per Gianluca Festa, Fabio Guerriero, Filomena Smiraglia, Marianna Cipriano, Davide Mazza, Antonio Mazza, Germana Simeone, Gianluigi Marotta, Vittorio Ambrosino, Costantino Marcello, Franco Antonio Camarca, Eugenio Pancione, Erminio Lanzotti, Antonello Pellecchia, Lucio Buonovino, Giuseppe Buonovino, Antonio Genovese, Danilo Festa, Diego Guerriero, Antonio Spagnuolo, Raffaella Iermano, Antonio Sabatino, Claudia Sabatino, Giovanni Cucciniello e Vincenzo Porciello.

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