Livelli anomali di anidride carbonica all’istituto Rossini di Napoli: chiusura prevista per domani, martedì 11 marzo. La questione dei livelli di CO2 nella scuola è stata sollevata dal capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, che ha dichiarato: «L’istituto si trova molto vicino all’Ospedale San Paolo, pertanto anche l’Asl Napoli 1 sta effettuando un’ispezione immediata nell’ospedale per verificare i livelli di CO2 anche lì».
Napoli, livelli anomali di anidride carbonica all’istituto “Rossini”
L’istituto superiore “Rossini” di Napoli si prepara a chiudere domani. Oggi pomeriggio, presso la scuola alberghiera di via Terracina, è stato rilevato un livello di anidride carbonica superiore ai limiti di sicurezza, sebbene successivamente il valore sia diminuito. Ulteriori controlli sono previsti per domani. La questione dei livelli di CO2 nella scuola è stata sollevata dal capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, che ha dichiarato: «L’istituto si trova molto vicino all’Ospedale San Paolo, pertanto anche l’Asl Napoli 1 sta effettuando un’ispezione immediata nell’ospedale per verificare i livelli di CO2 anche lì».
La riunione con la Prefettura e il Comune di Napoli
Il livello di CO2 superiore alla norma riscontrato nell’istituto professionale alberghiero «G. Rossini» di via Terracina, a Napoli, è stato al centro dell’analisi durante la riunione del Centro Coordinamento Soccorsi, convocata dal prefetto di Napoli, Michele di Bari. Attualmente, i Vigili del fuoco e l’Osservatorio Vesuviano stanno effettuando accertamenti negli edifici scolastici. Rimane in vigore l’ordinanza sindacale del 28 febbraio scorso, che vieta l’uso dei locali interrati e seminterrati degli edifici pubblici in tutte le aree a rischio di emissione di anidride carbonica, fino all’installazione di appositi rilevatori. Sono in corso le necessarie iniziative per l’acquisto di tali dispositivi.
Dal tavolo è emersa l’esigenza di una mappatura più dettagliata dei luoghi a rischio, che potrebbe includere non solo i piani interrati e seminterrati, ma anche le aree più vulnerabili o comunque più esposte a pericoli a causa della loro particolare conformazione geologica. Questo permetterebbe di ampliare le misure precauzionali previste dalle ordinanze sindacali. È stato deciso di effettuare un ulteriore aggiornamento sulla questione domani mattina, per raccogliere anche le osservazioni dell’Osservatorio Vesuviano.
Alla riunione hanno preso parte i Sindaci di Pozzuoli e Bacoli, i rappresentanti del Comune di Napoli, i Vigili del Fuoco, il Direttore dell’ASL Napoli 1 Centro, nonché i rappresentanti dell’ASL Napoli 2 Nord e della Croce Rossa Italiana. Ha partecipato anche, in collegamento, il dott. D’Angelo, Direttore dell’Ufficio Gestione delle Emergenze del Dipartimento della Protezione Civile. Il Direttore dell’ASL Napoli 1 ha comunicato che, per verificare il rispetto dell’ordinanza del Comune di Napoli, le Unità operative per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro effettueranno controlli mirati sull’obbligo di adottare le misure di autoprotezione in tutta l’area indicata, sul divieto di utilizzo di locali interrati e seminterrati per attività lavorative, e che i responsabili del servizio di prevenzione e protezione (RSPP) dovranno aggiornare il documento di valutazione dei rischi. Le ispezioni si svolgeranno anche presso il Presidio Ospedaliero San Paolo, nonostante si trovi al di fuori dell’area precedentemente delineata. Il Direttore dell’Ispettorato dell’area metropolitana di Napoli ha altresì confermato la continuazione dei controlli nei luoghi di lavoro, con l’obiettivo di garantire la sicurezza del personale.