È morto Lucio Villari: lo storico e divulgatore aveva 91 anni. L’uomo, nella giornata di venerdì 14 marzo, era caduto riportando un trauma cranico che ha reso subito critiche le sue condizioni. Insieme al fratello Rosario, ha redatto il manuale “La società nella storia”, che ha raggiunto e influenzato generazioni di studenti. Specializzato nello studio del Settecento e del Novecento, ha ricoperto per vent’anni la cattedra di Storia contemporanea all’Università di Roma Tre ed è stato ospite in numerosi programmi televisivi.
È morto Lucio Villari: lo storico e divulgatore aveva 91 anni
Lucio Villari è deceduto nella tarda serata di domenica 16 marzo, ma la notizia è stata comunicata dalla famiglia solo la mattina seguente. Venerdì scorso, a causa di una caduta, aveva riportato un trauma cranico che ha reso subito critiche le sue condizioni. La sua figura è stata associata a vari programmi televisivi e a una vasta produzione di manuali.
Chi era Lucio Villari
Lucio Villari, nato nel 1933 a Bagnara Calabra, in provincia di Reggio Calabria, ha sempre mantenuto un forte legame con la sua terra natale. Insieme al fratello Rosario, anch’egli storico e divulgatore, ha scritto “La società nella storia. Corso di storia per la scuola media inferiore”, un manuale di grande successo pubblicato da Sansoni, che ha raggiunto numerose generazioni di studenti. Molti lo ricordano anche per il suo ruolo di protagonista e membro del comitato scientifico di “Il tempo e la storia” dal 2013 al 2017 e di “Passato e presente”, entrambi trasmessi su Rai 3. Tra le sue numerose pubblicazioni si segnalano “Il capitalismo italiano del Novecento” (Laterza, 1972), “Liberismo e protezionismo. Lezioni di storia economica” (De Santis, 1966) e “L’economia della crisi. Il capitalismo dalla Grande Depressione al crollo del ‘29” (Einaudi, 1980).
Nel 1980, aveva anche recitato nel cinema. Interpretò il ruolo del padrone di casa nel film “La Terrazza” di Ettore Scola, accanto a Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman. Durante la sua carriera, ricevette numerosi premi, tra cui il Premio Estense nel 2001 e il Premio Benedetto Croce nel 2011. In una recente intervista a La Repubblica, aveva sostenuto le affermazioni del presidente della Repubblica riguardo alla Russia e alla strategia di Vladimir Putin: «Il parallelismo di Sergio Mattarella è pertinente; Putin persegue il mito di potenza dell’Urss. L’Europa deve proteggere le democrazie, ci sono stati troppi silenzi da parte degli storici sulla Russia».