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Incastrata la gang delle rapine ad Aversa: un arresto e due denunce, il capo ha solo 19 anni

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Immagine di repertorio

Incastrata la gang delle rapine ad Aversa: i carabinieri hanno eseguito un arresto e due denunce. Il capo del terzetto, identificato grazie al supporto delle vittime, ha solo 19 anni. Un anziano è rimasto ferito mentre era ad un concerto di neomelodici. Lo riporta Il Mattino.

Incastrata gang delle rapine ad Aversa: un arresto e due denunce

Durante la movida, due minorenni sono stati rapinati. I carabinieri hanno arrestato un giovane e denunciato due complici, tra cui un minorenne. Potrebbe trattarsi della banda che da settimane sta seminando paura tra i giovani della movida normanna, con aggressioni e rapine simili a quella avvenuta sabato sera. Anche domenica sera, i ragazzi sono stati circondati da tre malviventi, uno dei quali impugnava una bottiglia di vetro, e sotto minaccia hanno costretto le vittime a consegnare tutto ciò che avevano di valore, compresi i telefoni cellulari.

Le rapine

Nella serata di domenica, al parco Pozzi, due studenti minorenni, un 17enne e un 16enne, sono stati vittime di una rapina perpetrata da tre individui. Questo episodio ricorda quanto accaduto la sera precedente, a poche centinaia di metri di distanza, nei pressi della chiesa della Madonna di Casaluce, tra via Roma e l’imbocco di via Seggio. I ragazzi, dopo l’aggressione, hanno contattato i carabinieri della Stazione di Aversa, guidati dal comandante Silvestro Verde, tramite il numero d’emergenza 112. Una volta giunti sul posto, i militari hanno ascoltato il racconto dei giovani e ricevuto una descrizione dettagliata dei rapinatori, compresa la direzione in cui erano fuggiti. I carabinieri, dopo aver raccolto le informazioni necessarie, si sono messi immediatamente sulle loro tracce.

Pochi minuti dopo, in via Filippo Saporito, nei pressi dell’uscita principale del parco pubblico di Aversa, i militari della stazione di Aversa hanno identificato, fermato e arrestato uno dei malviventi. Si tratta di un 19enne di origini tunisine, residente a Gricignano d’Aversa, che poco prima aveva minacciato le due vittime con una bottiglia di vetro per farsi consegnare il telefono cellulare e il portafogli.

La gang incastrata

Il giovane era il leader della banda, attiva da diverso tempo e finalmente smantellata domenica. Il gruppo era composto da membri di diverse nazionalità. Oltre al tunisino, i carabinieri hanno successivamente rintracciato anche i suoi due complici, uno dei quali minorenne: un italiano e un ucraino, entrambi denunciati a piede libero per concorso in rapina.

Gli investigatori stanno attualmente intensificando le indagini per accertare il possibile coinvolgimento dei sospettati in altri reati avvenuti recentemente durante le serate della movida ad Aversa. Il giovane tunisino arrestato è stato trasferito nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, in attesa delle decisioni che i magistrati della Procura del tribunale di Napoli Nord prenderanno nei suoi confronti.

La rissa

Purtroppo, la situazione è degenerata durante un concerto di cantanti neomelodici al Parco Argo, organizzato dal Circolo della Madonna dell’Arco. Alcuni giovani, in stato di ebbrezza, hanno iniziato a creare disturbo tra i presenti. Un anziano, intervenuto per richiamarli all’ordine, è stato aggredito e ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell’ospedale San Giuseppe Moscati, da cui è stato dimesso dopo le necessarie medicazioni.

Ieri mattina, un altro 19enne, di nazionalità egiziana, è stato arrestato dagli agenti del commissariato locale per un episodio avvenuto il 4 agosto dello scorso anno. Gli agenti erano intervenuti presso la stazione ferroviaria, al binario 3, a seguito di una segnalazione di rapina all’interno del treno Caserta-Napoli Centrale, ai danni di un cittadino straniero. La vittima, nonostante presentasse un’ecchimosi all’occhio destro a causa dell’aggressione, ha consegnato agli agenti un telefonino e un portafogli, affermando che appartenevano all’aggressore, il quale li aveva lasciati cadere durante la fuga. Per identificare il rapinatore, è stata disposta una copia forense e un’analisi del telefonino, i cui risultati hanno portato all’individuazione del giovane egiziano.

Gli investigatori hanno scoperto che l’utente del telefonino gestiva tre profili social riconducibili alla stessa identità. L’analisi della sua presenza online ha rivelato diverse connessioni che hanno portato all’identificazione certa del rapinatore. Inoltre, gli agenti hanno constatato che il giovane egiziano condivideva sui suoi profili numerose storie in cui appariva all’interno di un vagone ferroviario o nei pressi di stazioni, mostrando con audacia armi da fuoco o da taglio. A ulteriore conferma delle indagini, il 18 febbraio scorso, la vittima ha riconosciuto il giovane rapinatore anche attraverso le foto segnaletiche.

Di conseguenza, è stata emessa l’ordinanza per l’applicazione della misura cautelare in carcere, che è stata eseguita nella mattinata di ieri con notifica all’indagato già detenuto presso la casa circondariale di San Vittore a Milano. Per entrambi gli episodi, le forze dell’ordine hanno ricevuto il plauso del mondo politico locale. A esprimere il proprio sostegno, oltre al sindaco Franco Matacena, sono stati anche i consiglieri comunali Federica Turco, Dino Carratù e Mauro Baldascino.

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