L’ex centrale nucleare del Garigliano sarà riconvertita grazie ai soldi del Recovery Plan. Nel piano approvato dal governo Draghi è infatti annunciato un intervento nella struttura di Sessa Aurunca che è in fase di smantellamento da oltre 20 anni.
“All’interno del Recovery vi è la previsione di un importante intervento per l’area nord della provincia di Caserta: la riconversione dell’ex centrale elettronucleare del Garigliano, inaugurata nel 1964 e fermata già nel 1978, in fase di smantellamento dal 1999” afferma il senatore casertano Agostino Santillo, vicepresidente del gruppo M5s.
Garigliano, l’ex centrale nucleare riconvertita col Recovery Plan
“Si tratta di una bellissima notizia per l’intera area circostante, in quanto sarà possibile recuperare pienamente e nella massima sicurezza un’area delicatissima anche e soprattutto da un punto di vista ambientale. L’intervento – continua Santillo – verrà realizzato nell’ambito della prevenzione antisismica prevista dal Recovery Art. È fondamentale, infatti, in un Paese a forte rischio sismico, mettere in sicurezza obiettivi il cui danneggiamento potrebbe comportare ingenti rischi per la popolazione, oltre che costi esorbitanti per la messa in sicurezza. Col Recovery ci giochiamo la partita del nostro futuro – ha concluso Santillo – noi del Movimento 5 stelle saremo vigili e attenti rispetto ad ogni euro speso per i nostri concittadini”.
La storia della Centrale elettronucleare Garigliano
La centrale elettronucleare Garigliano è una centrale elettronucleare situata nel Comune di Sessa Aurunca e avente un unico reattore da 160 MW di potenza elettrica netta, a uranio leggermente arricchito, moderato ad acqua leggera e raffreddato secondo lo schema BWR 1.
Costruita dal 1º novembre 1959 al 1º gennaio 1964 su progetto dell’ingegnere Riccardo Morandi dalla Società Elettronucleare Nazionale S.p.A. (SENN S.p.A., ai tempi parte del gruppo IRI-Finelettrica e compartecipata anche da Finmeccanica e Finsider) sotto l’egida del CNRN e con tecnologia della società americana General Electric, ha iniziato l’attività commerciale dal 1º giugno 1964.
Nel 1965 la proprietà della centrale è stata assunta da Enel. L’impianto è stato in funzione fino al 1978, anno in cui è stato fermato per manutenzione. Dopo aver valutato come antieconomici i costi della sua riparazione vista la poca vita residua dell’impianto, è stata disattivata definitivamente il 1º marzo 1982.
Da allora è stato garantito il mantenimento in sicurezza delle strutture e degli impianti a tutela della popolazione e dell’ambiente. La centrale ha complessivamente prodotto 12,5 miliardi di kWh di energia elettrica. Nel 1999 SOGIN è divenuta proprietaria dell’impianto con l’obiettivo di realizzarne lo smantellamento: allontanamento del combustibile nucleare, decontaminazione e smantellamento delle strutture e gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi.
Lo smantellamento
Dopo il fermo della centrale, sono stati drenati tutti i circuiti idraulici del reattore e, successivamente all’allontanamento degli elementi di combustibile della centrale, è stata svuotata la piscina all’interno della quale erano custoditi. Nel 2007 sono terminate le attività di rimozione dell’amianto dall’edificio turbina e nel 2008 SOGIN ha ripristinato gli impianti elettrico, di ventilazione, di drenaggio liquidi e di monitoraggio radiologico per la bonifica amianto. Nel 2009 è avvenuta la realizzazione dei laboratori chimici “freddo” e “caldo”. Nel 2010 è terminata la bonifica dell’edificio reattore dal coibente contenente amianto ed è stato, inoltre, pubblicato il decreto di compatibilità ambientale (VIA) per l'”attività di smantellamento – disattivazione accelerata per il rilascio incondizionato del sito”. A tale proposito, la VIA prevede che le attività di smantellamento non riguardino gli edifici reattore e turbina, progettati dall’ingegnere Riccardo Morandi, dichiarati patrimonio architettonico italiano, come stabilito dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
La centrale di Garigliano è stata la seconda delle quattro centrali nucleari italiane, dopo quella di Trino, ad ottenere il 28 settembre 2012 il decreto di disattivazione, approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Nel dicembre 2012 SOGIN ha emesso i bandi di gara per: la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di ripristino dei sistemi ausiliari dell’edificio reattore; la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di smantellamento dei sistemi e componenti del ciclo termico dell’edificio turbina, compreso il ripristino dei sistemi ausiliari necessari alle operazioni di smantellamento, la fornitura delle apparecchiature per il trattamento dei materiali smantellati e l’alienazione dei materiali rilasciabili, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 15 dicembre; l’esecuzione dei lavori di scarifica e demolizione dell’attuale camino e realizzazione di un nuovo camino, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea il 28 dicembre. È stata completata la realizzazione del nuovo deposito temporaneo per i rifiuti radioattivi e l’adeguamento a deposito temporaneo dell’edificio ex-diesel.
Nell’ambito delle predisposizioni necessarie per effettuare lo smantellamento dei componenti e delle prescrizioni per garantire l’integrità degli edifici turbina e reattore (sfera), sono in corso i lavori per il ripristino del rivestimento protettivo delle due strutture. È terminato l’iter di gara per la realizzazione del nuovo sistema di trattamento effluenti liquidi radioattivi, denominato radwaste, e sono state bonificate due delle tre trincee, dove negli anni di esercizio della centrale sono stati interrati rifiuti a bassa attività