Sindaco di Cesa, Enzo Guida, condannato per stalking e diffamazione ai danni ai danni della ex moglie: l’opposizione ha chiesto le dimissioni perché é incompatibile con la carica istituzionale. “Finché Guida sarà in carica da condannato non si potrà più parlare di parità di genere, ‘panchine rosse’ e lotta alla violenza sulle donne”.
Sindaco di Cesa condannato per stalking: dimissioni
Il sindaco condannato a due anni per stalking e diffamazione ai danni della sua ex moglie, i consigliere dell’opposizione hanno chiesto le dimissioni perché “é incompatibile con la carica istituzionale”.
La difesa
Il primo cittadino si difende: “È una vicenda privata, in appello può essere ribaltata la sentenza”.
La polemica
La polemica innescata il 31 maggio è stata ricordata dall’opposizione che ha chiesto le dimissioni. “Qualche settimana fa siamo stati costretti a doverci sorbire una lezione di tutela delle Pari Opportunità e di rispetto dei diritti delle donne da parte del Pd, il partito di Guida. Alla luce di quanto è stato deciso da un Tribunale. Finché Guida sarà in carica da condannato non si potrà più parlare di parità di genere, ‘panchine rosse’ e lotta alla violenza sulle donne”.
La condanna
Poco meno di cinque anni fa, il sindaco fu raggiunto da una ordinanza di applicazione di misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dall’ex moglie per il reato di atti persecutori in concorso con altra persona. Una vicenda che va avanti da anni, in seguito al divorzio del sindaco dalla moglie, avvenuto nel luglio del 2016. Da quel momento ha avuto inizio una battaglia legale che ha coinvolto i due figli minori della coppia, affidati alla madre. Il sindaco è stato accusato dall’ex moglie di aver organizzato, attraverso lettere anonime e post su Facebook.