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Coronavirus, il discorso di Conte sul lockdown slitta: guerra Pd-M5S su Mes

Giuseppe Conte parlerà probabilmente nel tardo pomeriggio, spiegando il prolungamento del lockdown per l’Italia, probabilmente fino al 3 maggio. Al momento il premier è riunito con i capidelegazione delle forze di maggioranza.

Coronavirus, il discorso di Conte sul lockdown slitta: ecco perché

Si sta facendo il punto sul nuovo Dpcm, per ultimare il testo che oggi stesso il presidente del Consiglio dovrebbe firmare. Tra i motivi del protrarsi delle restrizioni, la paura di una ripresa del virus come successo a Hong Kong.

Il vero problema, però, sembra essere la trattativa con l’Europa. Il M5S da ore sta cannoneggiando sulla possibilità che l’Italia acceda al Mes, il fondo Salva-stati, anche solo per accedere agli aiuti sanitari (36 miliardi di euro) che non avrebbero vincoli. Nelle ultime 36 ore è circolato anche un documento molto duro firmato da 11 parlamentari grillini. E, piano piano, tutti i pentastellati stanno convergendo su una posizione molto intransigente.

Al contrario di quella, assai più aperturista, del Pd e, in particolare dell’asse tra il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri con il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni. La trattativa della scorsa notte però sembra non essere finita secondo le aspettative di Conte che nei giorni scorsi aveva dichiarato: «No Mes, sì Eurobond». Il M5S è pronto a dare battaglia su questo aspetto, anche per non lasciare mano libera ai sovranisti, come Matteo Salvini e Giorgia Meloni che iniziano a denunciare «la svendita dell’Italia ai burocrati europei».

Il Mes – anche solo a coperture delle spese sanitarie – dovrebbe passare comunque dal via libera delle Camere e il M5S, prima forza del parlamento, è pronto a erigere un muro. «A costo di mettere in dubbio anche Conte». Vito Crimi, capo politico dei grillini, questa mattina è stato netto: «la nostra linea sul Mes non cambia: no a
misure che i cittadini rischiano di dover pagare a caro prezzo in futuro».

Non è escluso che nel pomeriggio esca anche Luigi Di Maio, ministro degli Esteri e soprattutto leader ritrovato dei grillini, sempre su questa posizione. Ecco perché la conferenza stampa tarda ad arrivare. Conte è costretto a trovare una mediazione, quella più complicata, con i suoi alleati. Nel giorno in cui dovrà annunciare anche la proroga delle misure di chiusure sul lockdown.

Ma c’è anche un altro fronte caldissimo: è quello della patrimoniale. II gruppo del Pd della Camera, in piena
sintonia con il partito», propone un contributo di solidarietà a carico dei redditi più elevati «per il 2020 e 2021» che dovranno versare i cittadini con redditi superiori ad 80.000 euro e che inciderà sulla parte eccedente tale soglia», spiegano i dem Graziano Delrio e Fabio Melilli. ««Non esiste». Il M5S boccia senza alcun
tentennamento la proposta avanzata dal Pd, ovvero un contributo di solidarietà per i redditi superiori agli 80mila euro. Fonti di governo grilline spiegano all’Adnkronos che «proposte di questo tipo per noi non esistono, è il momento questo di dare ai cittadini, non di mettere le mani nelle loro tasche».

Antonio Zennaro, deputato M5S e membro della commissione Finanze, è ancora più esplicito: ««Bisogna tagliare le tasse. No assoluto a nuove tasse sul reddito o patrimonali ed a ogni tipo di provvedimento che aumenta il livello di pressione fiscale tra i più alti del mondo. Italia già in crisi evitare effetti depressivi sull’economia. Serve cabina di regia economica».

Ma è il caos è anche nel Pd. Il segretario Nicola Zingaretti fa capire di essere stato colto in contropiede da Delrio e Melilli. Sapevo che c’era questa discussione nel gruppo, ma non che sarebbe stata formalizzata in questi termini e tempi.

Nella giornata di ieri anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha partecipato alla cabina di regia con il premier. «Abbiamo messo in campo idee, si parlerà comunque di riaperture graduali. Tutti abbiamo fatto uno sforzo enorme. Dobbiamo evitare di ricadere di nuovo nella fase del contagio. Nessuno pensi che dal 4 maggio si tornerà a fare la vita di prima. La prudenza deve essere il nostro faro», ha spiegato la sindaca a Radiosei.

 

 

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