Cronaca

Camorra, sequestrati bar e ristoranti a Roma della catena Katané

Scatta il sequestro di bar ristoranti della catena Katané. Un imprenditore considerato vicino alla camorra aveva trasformato i suoi affari, aprendo quattro nuovi bar e diversi ristoranti dopo che nel 2017 gli furono sequestrati alcuni locali. In quell’occasione scattò anche l’arresto.

Sequestro di bar ristoranti della catena Katané

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno eseguito il sequestro di 4 tra bar ed esercizi di ristorazione siti nella Capitale, per un valore complessivo di oltre 5 milioni di euro, disposto dal locale Tribunale – Sezione Specializzata Misure di Prevenzione su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia capitolina.

Il destinatario della misura è Gaetano Vitagliano (classe 1974), arrestato dai Carabinieri nel mese di giugno 2017 all’esito delle indagini coordinate dalla D.D.A. di Roma dell’ambito dell’operazione “Babylonia” in quanto ritenuto al vertice di un’associazione per delinquere dedita al riciclaggio e all’intestazione fittizia di beni, nonché contiguo al clan di camorra degli Amato-Pagano (i cosiddetti “Scissionisti”), operante a nord di Napoli. Nel dicembre 2018, per i reati ascrittigli è stato condannato (in via non definitiva) dal Tribunale di Roma al termine del giudizio di primo grado a 11 anni e 6 mesi di reclusione e alla confisca di beni per circa 9 milioni di euro.

L’operazione

Contestualmente all’arresto, Vitagliano aveva subito il sequestro di un patrimonio milionario – composto da società, immobili, veicoli e disponibilità finanziarie – frutto del reimpiego dei proventi di attività illecite, tra le quali il traffico di stupefacenti. Tra i sequestri operati nel 2017 figurano i noti bar “MIZZICA!” di via Catanzaro e Piazza Acilia, ancora oggi affidati alla gestione di un amministratore giudiziario.


Tutte le notizie sul coronavirus

Il sito del Ministero della Salute

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio