Cronaca

Nuovi focolai, Crisanti: “Il virus continua a circolare ma ora possiamo intervenire”

Pericolo nuovi focolai in Italia. Non solo quelli di Bologna e Mondragone come sottolineato dal virologo Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’Università di Padova, diventato famoso per aver arginato e studiato il focolaio di Vo’ Euganeo, in Veneto, all’inizio della pandemia. Intervistato da Il Mattino, il professor Crisanti ha sottolineato: “Il virus non è affatto sparito e i focolai di questi giorni a Bologna e Mondragone lo dimostrano, altro che virus indebolito come dieci scienziati famosi si ostinano a dire, generando confusione nei cittadini e nelle istituzioni. Dobbiamo mantenere intatta tutta la nostra capacità di sorveglianza e fare i tamponi ai diretti interessati, a tutti i contatti e così individuare gli infetti: è l’unico strumento che abbiamo per spegnere i focolai, piaccia o non piaccia”.

Nuovi focolai in Italia, l’allerta di Crisanti

“Io l’ho sempre detto e lo ripeto esiste il rischio che si riaccendano nuovi focolai, i messaggi che sminuiscono la portata del problema non sono corretti. La verità è che il virus circola, dire altro è da irresponsabili. I focolai sono la prova concreta della trasmissione del virus che continua a circolare, purtroppo la pandemia non ce la siamo messa alle spalle. Il lato positivo è che abbiamo la capacità di individuare i casi, intervenire e circoscrivere i focolai. La cosa più importante è mantenere intatta la capacità di sorveglianza attiva e passiva. Cioè andare a cercare i positivi e monitorare i contagiati, bloccando la diffusione del virus. Noi non sappiamo dove potrà scoppiare il prossimo focolaio e quindi va incrementata la capacità di coordinamento tra le istituzioni per intervenire tempestivamente”.

L’appello

“Non va ripetuto l’errore che abbiamo fatto nella settimana dal 21 al 29 febbraio. Non ci possiamo permettere il lusso di sottovalutare la situazione. I messaggi della politica e della scienza alla popolazione non devono essere incoerenti, perché incoraggiano atteggiamenti imprudenti. Gli scienziati hanno una grossa responsabilità nell’alimentare comportamenti poco virtuosi. Gli assembramenti sono rischiosi e non ce lo possiamo permettere”.


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