Il 18 settembre del 1837, veniva inaugurato al n° 259 di Broadway il primo negozio Tiffany
Una lunga storia per Tiffany & Co che negli anni è diventato uno dei marchi più amati e apprezzati, il luogo «dove non può succedere nulla di brutto»
Nel 1837 veniva inaugurato il primo negozio di Tiffany della storia al n° 259 di Broadway a New York. Era tutt’altro che una boutique esclusiva, piuttosto era famosa per essere un bazar dove si poteva acquistare di tutto, anche articoli di cancelleria. Una lunga storia per Tiffany & Co che negli anni è diventato uno dei marchi più amati e apprezzati, il luogo «dove non può succedere nulla di brutto».
18 settembre 1837: inaugurato il primo negozio di Tiffany della storia
Il primo negozio Tiffany venne fondato da Charles Lewis Tiffany e John B. Young il 18 settembre del 1837 e inaugurato quattro giorni prima presso il n° 259 di Broadway. Durante il primo giorno di attività l’incasso fu di appena 4.98 dollari (il marchio vendeva oggetti di vario genere, soprattutto articoli di cancelleria).
Cambio rotta
Nel 1848, decidendo di dedicarsi al solo commercio di monili, Charles Lewis Tiffany, soprannominato il Re dei Diamanti, introduce pietre preziose di altissima qualità negli Stati Uniti. Trent’anni dopo compra un diamante giallo del peso di 287.42 carati, nominato Tiffany Diamond, trasformato in un brillante taglio cuscino del peso del 128.54 carati.
Il successo
La prestigiosa ed elegante scatoletta azzurra rifinita da un nastro bianco, la Tiffany Blue Box, ebbe un grande successo tra le donne di tutto il mondo. Come deciso da Charles Lewis Tiffany, la confezione è destinata unicamente alla persona che effettua un acquisto presso un punto vendita del famoso marchio.
Nel 1886, Tiffany & Co. è stata la prima gioielleria a presentare l’anello di fidanzamento moderno, il Tiffany Setting, realizzato a mano e con un diamante raro. Nello stesso anno, l’azienda acquista i gioielli della Corona Francese.
Il suo ruolo negli States
Tiffany è famosa non solo per la produzione di gioielli, ma anche per aver ideato le spade da cerimonia durante la Guerra Civile; per aver disegnato, dal 1917 al 1942, la Medaglia d’Onore del Congresso (Tiffany Cross), una delle massime onorificenze militari della nazione; per la creazione del servizio di porcellana della Casa Bianca; e per la realizzazione di doni per personaggi illustri provenienti da diversi Paesi e gli ornamenti commissionati della Firts Lady.
Gli anni d’oro
Il successo fu grande, ma non paragonabile a quello che provocò, nel 1961, l’uscita di Colazione da Tiffany, il film cult diretto da Blake Edwards e tratto dall’omonimo romanzo del 1958 di Truman Capote. Un’immagine di pura estasi e contemplazione dei preziosi resa iconica da Holly, la protagonista interpretata da una giovanissima e naif Audrey Hepburn.
Dal cinema alla football league. Nel 1967, il marchio produsse infatti il trofeo NFL Vince Lombardi Super Bowl per il primo Super Bowl. Due anni dopo, nacque invece il portachiavi Return to Tiffany dando il via alla produzione della celebre linea a cuore. Ogni item venduto veniva registrato e presentava un numero di serie affinché, qualora venisse perso, fosse possibile restituirlo al negozio sulla Fifth Avenue e riconsegnarlo al proprietario.
I rivoluzionari anni Settanta
Seguirono i rivoluzionari anni Settanta, durante i quali iniziò la collaborazione con Elsa Peretti e la sua estetica scultorea. Grazie a lei, l’argento acquisì una maggiore importanza nelle collezioni della casa. Una nuova incursione nello sport segnò il 1978, quando allo storico maschio fu commissionato la realizzazione del trofeo del campionato Nba. Il risultato? Un premio di appena 61 cm, ma di circa 7 kg di peso.
Nel 1979 fu il momento della nomina di John Loring a direttore creativo, mentre l’anno seguente a firmare con la maison fu Paloma Picasso. Ispirandosi ai graffiti sugli edifici di New York, la designer diede vita alla collezione Graffiti, con la quale rivisitò il concetto di street art.
Dal Duemila ad oggi
A cavallo dei 2000, si sommò un impegno per la protezione dell’ambiente e la promozione dell’arte che portò alla nascita della Fondazione Tiffany & Co.. Da allora, la fondazione ha effettuato donazioni per oltre 75 milioni di dollari. Accanto, anche la collaborazione con Pantone per creare il colore 1837 blue, omaggio certificato alla tonalità ormai universalmente nota come Tiffany blue.
Da quel momento, dentro alle scatoline dalla consacrata tonalità, iniziarono a comparire design sempre più iconici e distintivi della contemporaneità del brand. Come i pendenti a forma di chiave Tiffany Keys creati nel 2009, oppure quelli in metallo Rubedo, un materiale nato nel 2012 per celebrare il 175esimo anniversario della società. O, ancora, come la collezione Tiffany T, disponibile dal 2014 e la linea City hardwear del 2017, ispirata a un modello degli archivi. Nel 2019, la società statunitense di preziosi è passata nelle mani del gruppo Lvmh.