La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 14 anni di reclusione per un uomo accusato di abusi sessuali nei confronti delle nipotine. Le violenze si sono consumate tra il 2014 e il 2022. L’uomo è stato condannato anche al pagamento delle spese legali. Si tratta di una delle condanne più alte comminate a un pedofilo in Italia.
Abusi sessuali nei confronti delle nipotine: condanna a 14 anni per lo zio
Le violenze sono emerse solo dopo otto anni: per tanto tempo le bambine avevano avuto il terrore di parlare. Nel 2022 la più piccola delle vittime ha confidato dalla madre cosa lo zio costringeva a subire sia a lei che alla sorella. I genitori hanno immediatamente sporto denuncia.
L’uomo, che ha confessato le violenze, provò a giustificarsi dicendo che era stato ‘Satana‘ a fargli compiere questi atti. “Chiedo perdono per il male che ho fatto. Sto malissimo per questo, ma non volevo. Ma era come se fossi un’altra persona, non mi rendevo conto. Ero posseduto da Satana. Avrei dovuto ammettere la pazzia anni fa”, aveva sostenuto durante l’interrogatorio. La corte di Cassazione ha confermato la condanna a quattordici anni di reclusione.
Il commento dell’avvocato
“Si tratta di una delle condanne più alte mai comminate a un pedofilo in Italia. Siamo molto soddisfatti, sia perché vuol dire che abbiamo lavorato bene, sia perché questa pena potrà fungere da deterrente per tutti quei pedofili che continuano a fare reati e non vengono messi in carcere”. Così Vittoria Santoro, avvocata del foro di Messina e legale dei genitori delle bimbe. “Sono contenta di come si è svolto il processo, nato per mia iniziativa di voler sporgere denuncia nei confronti dello zio delle bambine, arrestato due anni fa – aggiunge la legale -. Adesso le piccole stanno facendo psicoterapia e sono serene, possono trovare la felicità che altrimenti non avrebbero se quell’uomo fosse ancora a piede libero. Anche per i genitori è una soddisfazione enorme il fatto che lui continui a rimanere in carcere. Più volte i legali della difesa hanno chiesto i domiciliari, anche fuori Roma, ma sono stati sempre negati. Questa pena deve fungere da esempio per tutti quei pedofili che sono ancora in giro, continuano a delinquere e non vengono messi in carcere”.