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Accadde il 9 febbraio del 1986: l’ultima apparizione della Cometa di Halley

Il 9 febbraio ricorre l’anniversario dell’ultimo passaggio della Cometa di Halley. La cometa si è avvicinata alla Terra 34 anni fa, nel 1986, e tornerà  ad essere visibile nel 2061.

9 febbraio 1986: ultimo passaggio della Cometa di Halley

La Cometa di Halley è il prototipo di comete caratterizzate da periodi orbitali compresi tra i 20 ed i 200 anni ed orbite che possono presentare inclinazioni elevate rispetto al piano dell’eclittica. Uno dei primi riferimenti storici è probabilmente identificabile nel testo ebraico Talmud, dove si è afferma che “esiste una stella che appare una volta ogni settanta anni, e rende confusa la volta celeste inducendo in errore i capitani delle navi”.

Il nome ufficiale della Cometa di Halley è 1P/Halley ed è nota per essere una della più brillanti comete periodiche visibili dalla terra.



La Cometa di Halley proviene da una zona periferica del sistema solare: la fascia di Kupier, che si estende dall’orbita di Nettuno, a 30 UA dal Sole (l’Unità Astronomica è l’unità di misura equivalente alla distanza media tra il Sole e la Terra), fino a 50 UA dal Sole. La fascia è composta da corpi minori, composti soprattutto da sostanza volatili congelate. In questo momento la cometa è ancora distante dal nostro pianeta: la sua prossima apparizione è prevista per il 2062.

L’ultima apparizione della Cometa di Halley

L’incontro del 1986 non è stato molto favorevole per le osservazioni: la cometa non ha raggiunto la luminosità degli incontri precedenti, e, con l’aumento dell’inquinamento luminoso dovuto all’urbanizzazione, molte persone non l’hanno vista affatto.



Comunque, lo sviluppo del viaggio spaziale ha dato agli scienziati l’opportunità di studiare una cometa da vicino, e molte sonde furono lanciate con tale obiettivo. La più spettacolare è stata la sonda Giotto, lanciata dall’Agenzia Spaziale Europea, che è passata vicino al nucleo della cometa. Altre sonde sono state Vega 1 e Vega 2 dell’Unione Sovietica, le due sonde giapponesi, Suisei e Sakigake e la sonda statunitense Ice.

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