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Clima, fumata bianca per il Cop29: 300 miliardi l’anno ai Paesi poveri

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Foto laPresse

Clima, fumata bianca per il Cop29: i negoziatori internazionali riuniti al vertice annuale sul clima hanno raggiunto un accordo che prevede un incremento dell’assistenza finanziaria per le nazioni in via di sviluppo, portandola a circa 300 miliardi di dollari all’anno nel prossimo decennio.

Clima, accordo trovato per il Cop29

Fumata bianca a Baku. I negoziatori internazionali riuniti al vertice annuale sul clima hanno raggiunto un accordo che prevede un incremento dell’assistenza finanziaria per le nazioni in via di sviluppo, portandola a circa 300 miliardi di dollari all’anno nel prossimo decennio. La presidenza della Cop29, che coordina i colloqui, ha reso pubblico l’accordo su un sito web delle Nazioni Unite, dopo averlo condiviso in via riservata con i negoziatori. L’intesa finale stabilisce che i Paesi più sviluppati si impegnino a fornire almeno 300 miliardi di dollari all’anno entro il 2035, per supportare i Paesi in via di sviluppo nell’affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici. L’accordo sarà oggetto di discussione in una sessione aperta prima del voto formale, concludendo così due settimane di negoziati alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in corso a Baku, in Azerbaigian.

Biden: “Un traguardo storico, la rivoluzione verde è inarrestabile”

“Grazie, in parte, agli instancabili sforzi di una robusta delegazione statunitense, il mondo ha raggiunto un accordo che segna un altro traguardo storico. A Baku, gli Stati Uniti hanno esortato le nazioni a prendere una decisione urgente: abbandonare le comunità vulnerabili ai disastri climatici sempre più devastanti o unirsi per guidarci verso un futuro più sicuro e migliore”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, commentando l’intesa raggiunta in Azerbaigian. “Insieme, i Paesi hanno stabilito un obiettivo ambizioso di finanziamento internazionale per il clima da raggiungere entro il 2035. Questo contribuirà a mobilitare le risorse necessarie, provenienti da tutte le fonti, affinché i Paesi in via di sviluppo possano accelerare la transizione verso economie pulite e sostenibili, aprendo al contempo nuovi mercati per veicoli elettrici, batterie e altri prodotti di produzione americana”.

Il presidente americano ha espresso la sua fiducia che “nei prossimi anni” gli Stati Uniti proseguiranno questo impegno “attraverso i nostri Stati e le nostre città, le nostre aziende e i nostri cittadini, supportati da una legislazione duratura come l’Inflation Reduction Act, il più grande investimento nella lotta contro il cambiamento climatico e nell’energia pulita della storia”. Biden ha anche lanciato un messaggio indiretto alla futura Amministrazione Trump, la quale, secondo diverse fonti come il New York Times, avrebbe già predisposto un ordine esecutivo per ritirarsi dall’Accordo di Parigi. “Mentre alcuni potrebbero tentare di negare o ritardare la rivoluzione dell’energia pulita in corso in America e nel mondo, nessuno può fermarla, nessuno”, ha affermato con fermezza il presidente.

“Desidero congratularmi con le parti coinvolte e con la presidenza della Cop29 per aver conseguito questo importante traguardo. Anche se resta ancora molto da fare per raggiungere i nostri obiettivi climatici, il risultato odierno rappresenta un passo significativo in avanti – ha dichiarato Biden – A nome del popolo americano e delle generazioni future, è fondamentale continuare a intensificare i nostri sforzi per garantire un pianeta più pulito, sicuro e sano per tutti”.

Ue: “Inizio di una nuova era per la finanza climatica”

L’Unione Europea ha accolto con favore l’accordo raggiunto durante il vertice Cop 29 in Azerbaigian, definendolo l’avvio di una “nuova era” nella finanza climatica per i Paesi in via di sviluppo, al fine di affrontare il riscaldamento globale. “La Cop29 sarà ricordata come l’inizio di una nuova era per la finanza climatica”, ha dichiarato il commissario europeo per l’Azione per il clima, Wopke Hoekstra, dopo l’intesa che prevede un incremento dell’assistenza finanziaria per le nazioni più povere, portandola a circa 300 miliardi di dollari all’anno nel prossimo decennio.

“L’Unione Europea e i suoi Stati membri continueranno a essere protagonisti in questo processo. Abbiamo collaborato attivamente con tutti i soggetti coinvolti per incrementare in modo significativo il volume dei finanziamenti. Abbiamo triplicato l’obiettivo iniziale di 100 miliardi di dollari, ritenendo che si tratti di un traguardo ambizioso, necessario, realistico e raggiungibile”, ha commentato.

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