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Acerra, la piccola Giulia uccisa dal pitbull di famiglia: sequestrato il cellulare del papà

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La casa sotto sequestro e i genitori di Giulia

È stato sequestrato il cellulare di Vincenzo Loffredo, il padre della piccola Giulia, la bambina di nove mesi sbranata dal pitbull di famiglia nella sua abitazione ad Acerra, in provincia di Napoli. Gli investigatori sono a lavoro per far luce su cosa è avvenuto la sera del 15 febbraio nell’alloggio del rione popolare Ice Snei e per ricostruire tutti i movimenti del padre. Il 24enne pare fosse da solo in casa con la piccola, mentre la madre era a lavoro.

Acerra, bimba uccisa dal pitbull di famiglia: sequestrato il cellulare di Vincenzo Loffredo

Come riportato da Il Mattino la decisione di sequestrare lo smartphone è stata evidentemente dettata – dalla necessità di capire se nei terribili attimi in cui la bambina veniva aggredita e uccisa dal cane il papà si trovasse nell’appartamento o meno.

Vincenzo Loffredo è per il momento indagato per omicidio colposo ma se emergerebbe che non era in casa scatterebbe per lui anche l’accusa di abbandono di minore. Il 24enne dopo la tragedia è risultato positivo all’abuso di droghe del tipo cannabinoidi.

Le indagini e i dubbi

Secondo quanto ha rivelato il medico della clinica che ha soccorso la bambina, il dottor Emanuele Ceo, Giulia Loffredo è stata afferrata alla testa e al collo dal pitbull. Il cane ha poi scosso la piccola stringendola forte tra le sue fauci fino a spezzarle il collo. Il padre della piccola ha spiegato che lui stava dormendo e di non essersi accorto che il cane avesse afferrato la figlia.

 

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