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Adamo Guerra scomparso e ritrovato in Grecia: la storia

Emerge la verità sulla storia di Adamo Guerra, scomparso a luglio 2013 e ritrovato dopo oltre dieci anni vivo e vegeto in Grecia. Nella sua casa di Imola erano state rinvenute alcune lettere in cui lasciava intendere che si sarebbe tolto la vita, facendo cadere nell’angoscia la sua famiglia, moglie e due ragazzine di 12 e 16 anni. Era solo una cinica messinscena: Adamo Guerra, oggi 55 anni, ex rappresentante di casalinghi originario di Lugo, infatti si è rifatto una vita a Patrasso.

Adamo Guerra scomparso nel 2013 e ritrovato in Grecia: si era pensato a un suicidio

Una troupe di ‘Chi l’ha visto?‘ ha scoperto la verità dopo un lungo e meticoloso lavoro di ricerca, partendo da un presupposto. L’uomo, infatti, aveva annunciato il suicidio con una serie di lettere trovata in casa, ma il suo corpo non era mai stato trovato. Guerra si trova in Grecia dove potrebbe aver trascorso gli ultimi dieci anni, mentre parenti ed amici lo credevano morto, o comunque scomparso.

La cronistoria della vicenda

Nel luglio del 2013 l’uomo lasciò delle lettere sul tavolo della sua abitazione: “Ciao mamma e papà, non ho molte parole da dire, ma purtroppo è andata sempre male. E adesso è arrivato il momento di farla finita. Cercherò di fare bene almeno questo ultimo passo per risparmiarvi il dolore di un funerale. Mi raccomando solo una cosa, la più importante: date una mano a Raffaella e alle bambine. Io non ci sono riuscito fino in fondo“.

Parole che lasciavano intendere che avesse deciso di farla finita. Ben presto era emersa una prima incongruenza. Sette giorni dopo, infatti, l’auto di Guerra fu trovata parcheggiata vicino al porto di Ancona. L’ex rappresentante aveva comprato un biglietto per imbarcarsi il 9 luglio su un traghetto in partenza per Patrasso.

La Procura cercò di capire che ne fosse di lui, ma nel 2015 chiuse le indagini, avvalorando l’ipotesi dell’allontanamento volontario e anche quella di un suicidio. La moglie Raffaella Borghi aveva finito per convincersi che Adamo si era gettato in mare e che per questo era stato impossibile recuperarne il corpo.

La svolta del caso e il passo falso di Guerra

Alcuni mesi fa, la svolta, quando Raffaella ha presentato le pratiche per il divorzio: “L’avvocato mi ha chiamato dicendomi che mio marito non era uno scomparso”. Una doccia gelata per la donna che scoprì che in Grecia c’era un Adamo Guerra che nel 2022 aveva richiesto all’Aire di essere un cittadino italiano residente in Grecia.

Inizialmente la donna ha pensato ad un banale caso di omonimia e successivamente a un furto di identità. Ma poi ha capito che si trattava proprio del marito creduto morto per dieci anni. L’uomo, dal canto suo, è stato abilissimo a far perdere le sue tracce ma la richiesta di iscrizione all’Aire è stato il passo falso che ha fatto crollare il suo castello di bugie. Guerra è stato intercettato a Patrasso da un inviato Rai al quale ha confermato la sua identità. Così è finita una menzogna durata dieci anni che aveva gettato nello sconforto un’intera famiglia.

La moglie sapeva del marito in Grecia dal 2016

La storia di un suicidio inscenato e di una nuova vita a Patrasso, con la famiglia all’oscuro di tutto per 10 anni, prende una sfumatura diversa. Secondo quanto risulta all’ANSA la ex moglie di Adamo Guerra, Raffaella Borghi, era a conoscenza almeno dal 2016 che lui non era morto, ma si trovava in Grecia.

La donna, residente a Lugo (Ravenna) protagonista della vicenda raccontata nei giorni scorsi la trasmissione ‘Chi l’ha visto’ e di cui si sono occupati diversi media, a settembre 2016 presentò una denuncia ai Carabinieri di Imola (Bologna) per accusare l’ex di violazione degli obblighi familiari, in relazione al mantenimento delle due figlie.

Adamo Guerra, già separato da Borghi, era scomparso a luglio 2013, lasciando in casa due lettere, trovate da sua madre, in cui diceva che aveva problemi economici e di voler farla finita. Inizialmente si pensò a un suicidio e si temeva per la sua vita ma, come verbalizzò la stessa ex moglie il 30 settembre 2016, “la vicenda si concluse positivamente”.

La telefonata di Adamo Guerra

Emergono nuovi dettagli dalla vicenda di Adamo Guerra. Il 57enne ha contattato la famiglia con una telefonata. Una conversazione che una delle due figlie, Carlotta, ha definito fredda. “Continuava a dire ‘sì hai ragione, ho sbagliato’, come se io stessi raccontando che ho dimenticato il tuo compleanno, non che ho abbandonato una moglie e due figli“.

In merito alla chiamata, la moglie Raffaella Borghi ha raccontato di aver chiesto spiegazioni all’uomo riguardo alle tre lettere d’addio che lasciò in cui minacciava di voler compiere un gesto estremo. “Potevi andare via, nessuno ti avrebbe costretto a restare“, ha detto la donna rivolgendosi a Guerra durante la telefonata.

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