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Addio canone Rai? La proposta di legge del Movimento 5 Stelle

Addio al canone Rai? Presentato il disegno di legge che mira all’abolizione del canone Rai, a discapito della pubblicità sulle reti pubbliche. Questo è quanto proposto dal capogruppo del Movimento 5 Stelle in Vigilanza Rai, Gianluigi Paragone e dalla deputata Maria Laura Paxia.

Abolire il canone Rai per aiutare le famiglie

Il disegno di legge che propone l’abolizione del canone, viene presentato con lo scopo di aiutare le famiglie italiane in attesa di una vera e propria riforma della Rai e del mercato pubblicitario.
Ovviamente, questo strada comporta inevitabilmente la scelta di eliminare anche il tetto pubblicitario, dando vita ad una vera e propria concorrenza tra il servizio pubblico e tutti gli attori privati del mercato radiotelevisivo. Questo è quanto viene annunciato in una nota dal capogruppo Paragone.

Canone Rai: una tassa ingiusta

La deputata Maria Laura Paxia, che ha presentato lo stesso ddl alla Camera, si trova in linea con le affermazioni di Paragone. La deputata ritiene, infatti, che il canone sia una tassa ingiusta e per questo motivo deve essere abolita.
La proposta di legge modifica i limiti di affollamento pubblicitari, uguagliandoli a quelli delle reti private, ponendo la Rai in condizione di essere competitiva nel mercato, mantenendo la sua funzione pubblica invariata.

Lo scetticismo della Lega

Massimo Capitanio, segretario della commissione di Vigilanza Rai, pone alcune perplessità sulla proposta di legge. Quest’ultima, infatti, è in contrasto con il piano industriale dell’amministratore delegato Rai indicato dal M5S, Fabrizio Salini.
Tuttavia, chiarisce: “è naturale che la riduzione o l’abolizione del canone ci troverà sempre a favore. Siamo disponibili sin da subito a lavorare per raggiungere l’obiettivo”, ma, avverte, è altrettanto “evidente che non asseconderemo mai nessuna operazione mirata a smantellare il servizio pubblico né asseconderemo altre logiche di informazione che non siano mirate all’interesse del cittadino e del Paese”.
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