A Milano è atterrato un aereo dell’Aeronautica Militare con a bordo nove bambini palestinesi che saranno trasferiti nei vari ospedali della città per le cure del caso. Dopo l’atterraggio, il velivolo ha proseguito il suo viaggio verso Pisa e Roma, accompagnato dai familiari dei bambini e da un’équipe medica.
Milano, atterrato aereo con 9 bambini palestinesi
Un aereo dell’Aeronautica Militare è atterrato a Milano con a bordo nove bambini palestinesi in cerca di assistenza medica. I minori, provenienti da zone di conflitto, saranno trasferiti nelle strutture ospedaliere italiane per ricevere le cure di cui hanno bisogno. Dopo l’atterraggio, il velivolo ha proseguito il suo viaggio verso Pisa e Roma, accompagnato dai familiari dei bambini e da un’équipe medica.
“Ogni missione come questa porta con sé storie di dolore, ma anche di speranza – ha affermato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Questi bambini, costretti a lasciare la loro terra per ricevere cure, incarnano la parte più vulnerabile di un conflitto che colpisce tutti. L’Italia non rimane indifferente: continueremo a impegnarci per garantire assistenza e protezione a chi ne ha bisogno. Un sentito ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile questa operazione: il personale delle Forze Armate, del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e della Protezione Civile.”
In una nota si sottolinea che questa missione fa parte di un impegno umanitario più ampio, in cui l’Italia si distingue per il supporto alla popolazione civile di Gaza. Oltre a occuparsi dell’evacuazione sanitaria dei pazienti più vulnerabili, il nostro Paese è attivamente coinvolto nella missione internazionale EUBAM-RAFAH, facilitando il passaggio di feriti e malati attraverso il valico di Rafah. Inoltre, garantisce il trasporto di aiuti umanitari via aerea e marittima e ha offerto supporto sanitario con la Nave Vulcano della Marina Militare. In questo modo, l’Italia ribadisce il proprio impegno come Nazione solidale, mirato a fornire un aiuto concreto a coloro che soffrono maggiormente a causa delle drammatiche conseguenze del conflitto, conclude la nota.
