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Affollamenti in tutte le provincie “gialle” dello stivale: ipotesi zona rossa durante i giorni festivi

Ancora in dubbio gli spostamenti tra piccoli Comuni, durante le festività natalizie. Le provincie “gialle” italiane, però, hanno registrato consistenti affollamenti, nel corso di questo week end. L’Italia potrebbe diventare interamente “zona rossa“, durante i giorni festivi. Ciò è quanto emerso dall’incontro con il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i capi delegazione ed il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia.



Ipotesi zona rossa o arancione, a seguito degli affollamenti

L’Italia  potrebbe diventare zona rossa o arancione nei giorni festivi e prefestivi, con possibilità di allentamento per i piccoli Comuni.

Ciò è quanto ipotizzato dal governo, per contrastare il contagio da Covid, nel corso dell’incontro odierno, nel bel mezzo dei diversi affollamenti registrati lungo tutta la penisola.

Infatti, dopo mesi di spettrali panorami, i bar, i ristoranti ed i negozi, nelle regioni a zona gialla, hanno registrato cospicuo afflusso di clientela.

Non bisogna abbassare la guardia e non bisogna dimenticare cosa abbiamo trascorso negli ultimi mesi. In merito, potremmo prendere spunto da una rigida Germania, intenta a blindarsi e ad irrigidire le disposizioni, in vista delle festività imminenti.

L’obiettivo comune è semplicemente uno: evitare una possibile terza ondata.

In attesa di ulteriori disposizioni, a seguito del Dpcm Natale

Proprio in questo clima di tensioni e di contraddizioni, in Senato verrà depositata una mozione di maggioranza per spingere il governo ad affievolire le misure restrittive. In merito, si registrano le questioni sollevate dai cittadini residenti in “piccoli Comuni”, impossibilitati dal Dpcm Natale ad abbandonare i confini comunali.

In realtà, si discute della possibilità di poter valicare il confine comunale, prevedendo un limite chilometrico, per tutti gli abitanti dei Comuni, con popolazione inferiore ai 5mila o 10mila abitanti.

Anche il ministro della Salute invita alla massima prudenza

Negli ultimi giorni si è dichiarato preoccupato. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha posto i suoi dubbi circa le prossime settimane, dove sarà maggiormente difficile imporre rigorosi rispetti delle norme, in concomitanza con un clima genericamente “festivo”.

Egli, in diverse interviste, ha affermato di non voler assistere ad un “liberi tutti”, per poi ripiombare in un’eventuale terza ondata a gennaio, scongiurata con le ultime disposizioni.

Il clima di rilassamento non lascia presagire il meglio, e gli appelli al “buonsenso” dei cittadini rischiano di tramutarsi, per l’ennesima volta, in una guerra contro “i mulini a vento”.

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