Cronaca

Afghanistan, Pd chiede corridoi umanitari per i profughi: “Non possiamo semplicemente andar via”

Afghanistan: il Pd propone l’attivazione immediata di corridoi umanitari per i profughi in fuga. Gli eurodeputati dem hanno scritto alla presidente della Commissione Ue Von der Leyen, al presidente del Consiglio europeo Charles Michel e all’Alto rappresentante Josep Borrell per chiedere un Consiglio Ue straordinario, per aiutare i profughi in fuga dall’Afghanistan, ormai in mano ai talebani, dopo il ritiro delle forze Usa Nato. In particolare donne, bambini e minoranze invise al regime integralista sono le categorie più in pericolo.

Afghanistan: Draghi assicura impegno dell’Italia

Da parte del presidente del Consiglio Draghi è arrivata una rassicurazione sull’impegno dell’Italia, che lavorerà insieme ai partner europei per “proteggere i cittadini afghani che hanno collaborato con la nostra missione” e “per una soluzione della crisi, che tuteli i diritti umani, e in particolare quelli delle donne”. Mentre a livello europeo ci sono Paesi, come l’Austria, intenzionati a mantenere la linea dura sui rimpatri dei cittadini afghani, l’Italia è tra i primi Paesi a chiedere corridoi umanitari, chiedendo all’Europa di schierarsi apertamente per la protezione internazionale e per offrire asilo ai cittadini afghani che lo chiedono, bloccando le espulsioni.

La lettera del Pd

“L’Europa deve assumere un ruolo decisivo, insieme alla comunità internazionale, davanti alla riconquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, con le terribili conseguenze interne al Paese e quelle esterne sull’assetto della regione e degli equilibri internazionali”, si legge nel testo della lettera della delegazione Pd in Europa“Vi chiediamo pertanto una azione decisa e coraggiosa, forte nell’emergenza di queste ore e lungimirante per il futuro di quel Paese e di quella regione (…) L’Europa non può essere inerte o pavida. Chiediamo un’iniziativa politica immediata, più ampia dell’intervento di evacuazione in atto, perché si abbia una risposta comune europea, convocando immediatamente un Consiglio europeo straordinario” e mettendo in campo “una proposta per creare canali di accesso e corridoi umanitari, con una particolare priorità per le donne, i minori e le famiglie”.

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