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Agente 007: la saga più longeva della storia del cinema con James Bond

Agente 007: con l’uscita del 25esimo film della saga più longeva del cinema con James Bond, è bene fare un breve riassunto di quest’ultima. Ecco tutto quello che c’è da sapere sul celebre agente segreto inglese che ci accompagna ormai da 65 anni.

Agente 007: la saga più longeva della storia del cinema

In uscita ad aprile 2020, con il suo 25esimo capitolo, che vedrà Daniel Craig ancora una volta vestire i panni di James Bond, facciamo un riassunto della situazione.

La saga ha inizio nel 1954, con un primo tentativo, non molto fortunato, da parte dell’autore Ian Fleming, che riuscì a portare sul piccolo schermo il capitolo “Casinò Royale” nella serie antologica Climax!, e successivamente, nel 1959, propose una sceneggiatura per un’intero film su Bond, non andato a buon fine a causa dell’abbandono del progetto del regista, Alfred Hichcock, e del protagonista, Richard Burton.

Nel 1961, Albert R. Broccoli, che aveva espresso interesse verso i romanzi di Fleming, acquistò i diritti e, insieme a Harry Saltzman avviò la produzione di “licenza di uccidere, dopo aver fondato la  EON Productions.



 

Alla ricerca di James Bond (007)

Una volta avviata la produzione, andava trovato il volto di 007. Fu indetto addirittura un concorso per trovarlo, ma il vincitore non convinse al 100% Broccoli, Saltzman e Fleming. Saltzman propose ai soci un’attore scozzese, allora sconosciuto, di nome Sean Connery, che fu scritturato per 5 film, e successivamente per un sesto.

Il ruolo del cattivo, il Dr. No fu assegnato a Joseph Wiseman mentre la parte della Bond girl fu scritturata Ursula Andress, sulla base di una fotografia che Terence Young mostrò ai produttori.

Il primo film, “Agente 007 – Licenza di uccidere” ebbe molto successo, ma ricevette recensioni contrastanti da parte della critica.



 

Il primi sequel di 007

Per il primo dei numerosi sequel, “A 007 – Dalla Russia con Amore(1964), il budget fu raddoppiato e gran parte del cast del primo capitolo fu riconfermato, visto il successo riscontrato dal film. Fu girato in studio, ma anche molte scene in Europa, in particolare la scena dello scontro finale tra Bond e il cattivo di turno, Donald Grant interpretato da Robert Shaw, fu girata sull’Orient Express.

Il film ebbe un enorme successo, arrivando ad essere citato dal presidente John F. Kennedy come uno dei suoi 10 film preferiti. Purtroppo, però, raccolse qualche critica, essendo considerato come un film di soli calci e pugni.

Nel 1964 esce il secondo sequel, con un cambio di regia che vede Guy Hamilton sostituire Terence Young. Questo cambio donò un pizzico di humor al personaggio di Bond. “Agente 007 – Missione Goldfinger. La première, nel Regno Unito creò una piccola rissa per accaparrarsi i biglietti.

In America stabilì il record del più grosso incasso in breve tempo. Il film vinse anche il premio Oscar per i migliori effetti sonori. Purtroppo, Ian Fleming morì prima di riuscire a vedere l’opera finita.



I successivi capitoli e le dispute legali

La produzione del 4 capitolo,  Agente 007 – Thunderball, fu ritardata a causa di una disputa legale tra lo sceneggiatore Kevin McClory e Fleming. McClory accusava Fleming di aver copiato la sceneggiature del film per il suo romanzo, e lo citò in giudizio, vincendo la causa. Ottenne cosi i diritti cinematografici e di coprodurre il film, tuttavia venne estromesso dalla produzione dopo poco tempo. Connery, durante le riprese di questo film, cominciò ad avere dei dubbi sul personaggio di 007, temendo di diventarne schiavo e di non riuscire più a liberarsene.

Nel quinto filmAgente 007 – Si vive solo due volte, Bond per la prima volta si scontra con il suo nemico per eccellenza Ernst Stavro Blofeld, interpretato da Donald Pleasence. Connery aveva deciso di abbandonare la serie e nella sua interpretazione era evidente un calo di entusiasmo rispetto ai film precedenti.

Il 5 capitolo è stato, inoltre, il primo film in cui i romanzi di Fleming sono stati pesantemente revisionati, cosa che nei film successivi dell’era di Roger Moore avverrà sempre più spesso, nonostante ciò il film ebbe molto successo.



Cambio di attore: il nuovo volto dell’agente 007

Nel film Agente 007 – Al servizio segreto di Sua Maestà del ’69, il modello australiano George Lazenby diventò il nuovo molto di James Bond. Il film ebbe molto successo, ma le recensioni su Lazenby furono subito negative, dovute soprattutto al paragone con il precedente Bond interpretato da Connery.

A seguito delle recensioni negative, fu richiamato Guy Hamilton alla regia e tentarono di convincere Connery a tornare. L’attore cedette di fronte a delle condizioni contrattuali da record: 1,25 milioni di dollari più il 12,5% degli incassi e un bonus di 145.000 dollari per ogni settimana di lavoro oltre la 18ª.

Dopo questo film, Connery abbandonò il ruolo, per tornare sui suoi passi nel 1983 nel capitolo Agente 007 – Mai dire mai.



L’era di Roger Moore

Dopo un’estenuante ricerca, nel 1973 fu scelto Roger Moore per interpretare Bond nel film Agente 007 – Vivi e lascia morire. Moore resterà in carica per i successivi 12 anni, dal 1973 al 1985, interpretando Bond in 7 film, diventando così il protagonista più longevo.

La spia che mi amava vide la luce solo nel 1977, tre anni dopo l’uscita dell’ultimo film, a causa dei problemi finanziari che colpirono Saltzman che lo videro costretto a vendere la sua quota al socio Broccoli. Broccoli, diventato produttore unico della serie, decise di rischiare, raddoppiando il budget previsto per il film, portandolo a 14 milioni di dollari, battendo il record degli 11 milioni stanziati per Thunderball.

Il film fu il primo ad avere una trama completamente originale, non derivando dalle opere di Fleming, tuttavia Broccoli ottenne il permesso per dare comunque al film il titolo di un romanzo di Fleming: infatti lo scrittore pubblicò un libro dal titolo La spia che mi amava nel 1961, che tuttavia non ha nulla a che vedere con il film. Il risultato fu un enorme successo, con oltre 180 milioni di incasso

Alla regia, stavolta, c’era Lewis Gilbert, dopo tre regie consecutive di Guy Hamilton. Le successive pellicole che vedono Moore come protagonista, Moonraker – Operazione spazio, Solo per i tuoi occhi e Octopussy – Operazione piovra, ebbero tutti un enorme successo.

Moore, cominciò a valutare la possibilità di passare il testimone dopo Solo per i tuoi occhi, in questo film si segna l’esordio in regia nella serie di John Glen, che dirigerà anche i successivi quattro film stabilendo il primato di cinque pellicole dirette.



 

Due Bond diversi contemporaneamente

Nel 1983, Kevin McClary cominciò la realizzazione del suo personale Thunderballcon Sean Connery nel ruolo di James Bond. Broccoli ebbe diversi scontri con Connery a causa della scelta dell’attore scozzese di recitare nel film “rivale”.

A quel punto Broccoli non aveva altra scelta che contrapporre al leggendario Bond di Connery la figura forte dell’ormai consolidato Bond di Moore, visto che un nuovo interprete avrebbe sicuramente portato il pubblico a immedesimarsi più nel film di Connery.

Il Bond di Moore ebbe la meglio, e questo fece si che Moore decise d’interpretare ancora una volta il personaggio di James Bond nel film 007 – Bersaglio mobile del 1985. Il film non ebbe un grande successo, e questo portò Moore ad abbandonare definitivamente il personaggio.



Un nuovo Bond: Thimoty Dalton

Per il 15esimo film della saga, 007 – Zona pericolo, fu scelto l’attore gallese Thimoty Dalton, e il pubblico non ebbe problemi ad accettare l’ennesimo cambio di volto di Bond. Nonostante ciò, il film ebbe un pessimo incasso.

Due anni dopo vedrà la luce 007 – Vendetta privata, che nonostante avesse battuto molti record d’incasso della stagione, stabilì il primato di peggior incasso della serie.

Nel 1989 ebbe inizio una lunga e complessa battaglia legale sui diritti della serie che bloccò la produzione dei film.



Pierce Brosnan: il James Bond del nuovo millennio

Per sostituire Dalton, i produttori chiamarono Pierce Brosnan, che era già stato chiamato a sostituire  Moore nel 1985 ma che in seguito aveva dovuto rinunciare per un precedente impegno. Nonostante i gravi drammi familiari Brosnan nel 1994 si disse pronto a interpretare il personaggio, affermando che il primo film visto nella sua vita fu Goldfinger e proprio l’interpretazione di Connery in quella pellicola lo convinse a entrare nel mondo dello spettacolo.

Per andare incontro ai cambiamenti che il mondo aveva affrontato, il Bond di fine XX secolo smise di fumare e cominciò a vestire con capi italiani firmati. Inoltre il crollo dell‘Unione Sovietica costrinse a cambiare l’identità del “nemico”, visto che nelle precedenti pellicole il nemico per eccellenza erano proprio i russi. Venne inoltre cambiato il ruolo di M, affidato a una donna, con l’attrice Judi Dench.

Nonostante i pareri discordanti GoldenEye fu prodotto e distribuito, ottenendo un grandissimo successo e recensioni estremamente positive per come il personaggio era stato adattato e riproposto in un contesto più moderno.



 

Dopo il trionfo di GoldenEye e di Brosnan, capace di riunire nel personaggio le particolarità di tutti e quattro i suoi predecessori, le pressioni per un nuovo film della serie si fecero sempre più insistenti, e nel 1997 venne distribuito Il domani non muore mai. Il film costò la cifra enorme di 110 milioni di dollari, ma i produttori furono ricompensati da un incasso che andò oltre il quadruplo della spesa, confermando Brosnan e aprendo la strada a un nuovo capitolo della serie.

Brosnan recitò in altri due film, Il mondo non basta (1999) e La morte può attendere (2002) e in un videogioco. Entrambi ottennero un successo in linea con i precedenti, ma l’ultimo film ottenne critiche non positive per via della trama inverosimile.

Per ragioni di anagrafe Brosnan non poté più interpretare Bond, perché i produttori intendevano fare un reboot della serie e avevano bisogno di un attore più giovane.

Daniel Craig: il Bond di nuova generazione

Nel maggio del 2005 Daniel Craig annunciò che la EON gli aveva promesso il ruolo, ma la casa di produzione in seguito negò di avere già stipulato un contratto. In seguito Craig precisò che i produttori gli avevano offerto il ruolo, ma lui aveva deciso di non accettare fino a quando non avesse avuto per le mani una sceneggiatura da leggere.



 

Il 14 ottobre 2005, data dell’ufficializzazione dell’ingaggio di Craig, alcuni siti e comitati di protesta cominciarono a invitare al boicottaggio della pellicola. Nonostante questo Casino Royale fu un grande successo sia di pubblico sia di critica, grazie anche all’idea di portare avanti un reboot della serie che cambiò profondamente il personaggio.

Il James Bond di Daniel Craig si discostò nettamente dalle interpretazioni dei decenni passati, mostrando uno 007 giovane, rude, cupo e violento, a tratti ancora inesperto, in linea con il personaggio letterario e con l’idea originale di Fleming.

Casino Royale venne in parte criticato per la sua eccessiva violenza, e molte scene vennero tagliate per evitare la censura; tuttavia le critiche furono molto favorevoli, e anche gli incassi andarono a gonfie vele: su un budget di 150 milioni di dollari, il film incassò il quadruplo arrivando a 600 milioni, divenendo all’epoca il più grande incasso della serie di James Bond.

Craig fu così confermato anche per interpretare il sequel Quantum of Solace. Uscito nelle sale nell’ottobre del 2008 e girato tra il Regno Unito e l’Italia, ebbe nel cast una Bond girl speciale, Olga Kurylenko, dai tratti molto differenti rispetto alle sue antenate. Nonostante critiche, al botteghino fu un grande successo, quasi pari al predecessore, con un incasso globale di 586 milioni di dollari, quasi triplicando il budget iniziale di 200 milioni di dollari.



Nel 2010 la produzione del 23° film di 007 fu sospesa a tempo indeterminato per via dei problemi finanziari della MGM; questa notizia fu presto confermata dalla dirigenza dell’azienda e fece temere un addio alla serie.

Il film, intitolato Skyfall, è stato presentato nel Regno Unito il 26 ottobre 2012. La pellicola diventa il più grosso incasso di sempre della serie: globalmente Skyfall guadagnò 1.108.561.013 $, classificandosi al 14º posto dei film con il maggiore incasso di sempre della storia, più di cinque volte il budget iniziale.



Craig verso l’abbandono

Nell’ottobre del 2015, poco prima dell’uscita di Spectre, Craig rivelò di volere abbandonare il personaggio di Bond, chiarendo inoltre che se avesse interpretato il ruolo per una quinta volta, lo avrebbe fatto unicamente per denaro, anche a causa delle numerose perplessità espresse dalla critica verso quest’ultima sua interpretazione.

Nonostante ciò, nel marzo del 2016 la produttrice Barbara Broccoli ufficializzò il via alla pre-produzione del sequel di Spectre, annunciando di voler convincere Craig a riprendere il ruolo. Il 19 maggio 2016 venne reso noto che Craig avrebbe rifiutato l’offerta di 100 milioni di dollari della produzione per altri due film. A seguito di ciò sui media italiani cominciarono a circolare le prime indiscrezioni sul successore di Craig, tra cui spuntano Tom HiddlestonHugh Jackman Idris Elba.

Il novo capitolo dell’Agente 007

Il 25 luglio 2017 attraverso la pagina Facebook ufficiale del franchise fu annunciato che Neal Purvis e Robert Wade avrebbero scritto la sceneggiatura del 25º capitolo di James Bond, con una data di uscita collocata all’8 novembre 2019.

Il 20 settembre 2018 fu annunciato che il film sarebbe stato diretto da Cary Fukunaga, con uscita posticipata al febbraio 2020, data in seguito ulteriormente spostata al 3 aprile 2020 per il Regno Unito. Il 20 agosto 2019 EON annunciò che il film si intitolerà No Time To Die

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