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Alec Guinness è il maestro jedi Obi-Wan Kenobi della saga di Star Wars

Alec Guinness, è stato uno dei migliori attori inglesi del XX secolo, la sua bravura è dovuta anche alla sua versatilità, infatti, sui palcoscenici teatrali venne considerato come uno dei più completi interpreti shakespeariani ma la sua fama è a tutti nota soprattutto sul grande schermo, sono celebri i suoi ruoli in film importanti, come: Lawrence d’Arabia (1962), Il dottor Živago (1965) e le celebri interpretazioni nei film come Il cigno, con a fianco una splendida Grace Kelly e nell’originale trilogia di Guerre stellari, diretta da George Lucas, dove veste i panni del maestro jedi Obi-Wan Kenobi.


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Alec Guinness: vita e carriera

Sir Alec Guinness nacque a Londra il 2 aprile del 1914. Il nome completo dell’attore era Alec Guinness de Cuffe: De Cuffe era il cognome materno, Guinnes del padre  ma di quest’ultimo si conosce ben poco, venne, inoltre, ipotizzato che la famiglia paterna discendesse da quella anglo-irlandese dei Guinness. Il titolo di Sir, invece, gli venne conferito, nel 1958, dalla regina Elisabetta II per i suoi tanti successi.

La sua infanzia non fu facile e con il passare del tempo si allontanò anche dalla madre, che intanto si era risposata con un ex-soldato della Guerra d’indipendenza irlandese, uomo violento e psicologicamente instabile. A finanziare i suoi studi privati, fu il banchiere scozzese Andrew Geddes, che era solito presentarsi a casa di Ales come uno zio.

L’esordio e la carriera teatrale

Guinness lavorò dapprima come copiatore mentre il percorso artistico in teatro lo iniziò all’età di 20 anni, quando era ancora studente, ricoprendo una parte in Libel, che aprì la stagione del vecchio King’s Theatre a Hammersmith, e poi venne successivamente trasferito al Playhouse Theatre.

Dal 1936, all’età di 22 anni, inizia in maniera effettiva la sua carriera teatrale, dapprima con il ruolo di Osric nell’Amleto di John Gielgud e poi con il contratto stipulato con la Old Vic, ove ebbe la possibilità di recitare in alcuni ruoli classici.

Durante la seconda guerra mondiale, Guinness entrò nella Royal Navy Volunteer Reserve, servendo dapprima come marinaio e poi, l’anno successivo, come ufficiale. Durante la guerra, gli vennero accordati dei permessi per apparire in uno spettacolo di Terence Rattigan.

Prima di arruolarsi nella marina, Alec era arrivato a svolgere 34 ruoli in 23 diverse rappresentazioni teatrali.

La carriera cinematografica

In ambito cinematografico, fu uno dei maggiori interpreti delle Ealing Comedies (commedia brillante, spesso di satira sociale, girati presso gli Ealing Studios di Londra subito dopo la seconda guerra mondiale), distinguendosi, in particolar modo, nel interpretazione di otto ruoli diversi nel film Sangue blu (1949), di Robert Hamer.

Altri film degni di nota, in questo periodo, sono: Il cigno (1956) di Charles Vidor con Grace Kelly come protagonista; La bocca della verità (1958) di Ronald Neame, per il quale venne nominato a un Academy Award; Fratello sole, sorella luna di Franco Zeffirelli, in cui interpreta Papa Innocenzo III e Gli ultimi 10 giorni di Hitler (1973) di Ennio De Concini, in cui interpreta il protagonista; questa sua interpretazione è da molti considerata come la più riuscita anche se la critica non fu dello stesso parere.


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Nel 1946 venne lanciato dal regista David Lean nella trasposizione cinematografica del libro, Grandi speranze di Charles Dickens. Dopo questa magnifica interpretazione venne chiamato dallo stesso registra in altre memorabili sue pellicole quali: Il ponte sul fiume Kwai (1957) con il quale vinse un Oscar nel 1958, Lawrence d’Arabia (1962) e Il dottor Zivago (1965).

A condurlo sugli schermi internazionali è stata la sua emblematica ed indimenticabile interpretazione del personaggio Obi-Wan Kenobi, nella trilogia di George Lucas Guerre Stellari (1977), L’Impero colpisce ancora (1980) e Il Ritorno dello Jedi (1983).


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Grazie a questa trilogia, oltre alla popolarità di Guinness nelle nuove generazioni, gli procurò anche delle nomination per un Golden Globe e un premio Oscar nel 1980.

Nonostante i forti guadagnai che questo nuovo genere gli aveva fruttato, Guinness, non né fu molto attratto e non né comprendeva nemmeno l’ossessione dei nuovi fans, ma sul set venne ricordato come un vero e proprio gentleman, nel perfetto stile inglese.


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Alec Guinness: vita privata

Nel 1938 Guinness sposò l’attrice Merula Sylvia Salaman, da quel matrimonio, durato 62 anni, nacque un solo figlio, Matthew Guinness, anch’egli attore.


Merula Sylvia Salaman


Mentre si trovava in servizio nella Royal Navy, Guinness aveva pensato di diventare un pastore anglicano, questo suo attaccamento religioso avvenne anche durante la malattia del figlio, affetto di poliomielite all’età di 11 anni.

Dopo queste esperienze, Guinness cominciò a visitare la chiesa locale per pregare mentre nel 1956, si convertì al cattolicesimo romano mentre la moglie si convertì l’anno successivo. Tutte le mattine Guinness era solito recitare un verso del Salmo 143:

“Perché io possa sentire il tuo amore dalla mattina”.

Guinness morì il 5 agosto 2000, di un cancro al fegato, a Midhurst nel West Sussex.

Egli era stato precedentemente ricoverato per  curare un glaucoma, solo poco tempo dopo gli venne diagnosticato anche un cancro alla prostata. Anche la moglie morì di cancro due mesi dopo il marito.

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