Cronaca

Alessandra uccisa a Bologna, l’ex sull’arma del delitto: “Il martello? Era per legittima difesa”

Emergono nuovi dettagli sulla vicenda di Alessandra Matteuzzi, la 56enne uccisa dall’ex compagno a Bologna. Giovanni Padovani sostiene di aver portato con sé il martello usato per uccidere l’ex Alessandra Matteuzzi “per legittima difesa”. Il calciatore ha infatti negato la premeditazione del femminicidio.

Alessandra Matteuzzi uccisa a Bologna, cos’ha detto l’ex compagno

Giovanni Padovani, l’ex compagno di Alessandra Matteuzzi la 56enne uccisa a Bologna, si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti al giudice che lo ha interrogato. Convalidato l’arresto per il calciatore 27enne responsabile del femminicidio avvenuto martedì sera a Bologna.

Femminicidio a Bologna, convalidato l’arresto per Giovanni Padovani

Alessandra Matteuzzi aveva nel corso del tempo subito molestie di vario tipo. Il suo ex compagno Padovani aveva perfino messo lo zucchero nel serbatoio dell’auto, aveva tagliato le gomme della macchina di Alessandro e le aveva anche sottratto le chiavi di casa. A dirlo è Sonia Bartolini, avvocata del foro di Modena, esponente dell’associazione “Donna e giustizia” e cugina di Alessandra Matteuzzi, la 56enne uccisa a martellate martedì sera di fronte al portone della sua casa in via dell’Arcoveggio. “Il problema – aggiunge l’avvocata – è nelle falle normative. Se viene sporta una denuncia per atti persecutori e nel contempo non c’è una protezione, continueranno i femminicidi”.

 

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