Alessandro Manzoni nacque a Milano il 7 marzo 1785 ed è considerato uno dei più importanti letterati italiani. Tra le sue opere più importanti ricordiamo I Promessi Sposi, Le Odi Civili, in cui è racchiusa la poesia Il Cinque Maggio, e gli Inni Sacri. Ripercorriamo insieme la sua vita e le sue opere più importanti.
Alessandro Manzoni: vita ed opere
Alessandro Manzoni nasce a Milano da Giulia Beccaria, figlia di Cesare Beccaria, autore del Dei delitti e delle pene, e dal conte Pietro Manzoni. All’epoca la gente pensava malignamente che il vero padre di Alessandro fosse Giacomo Verri (fratello di Pietro e Alessandro), con cui Giulia aveva una relazione.
Fra il 1791 e il 1801 Alessandro frequentò diversi collegi, prima di rientrare nella casa paterna. Nel frattempo la madre, separatasi dal marito, si era trasferita a Parigi con il conte Carlo Imbonati. Da giovane Alessandro fu un adolescente difficile.
Il trasferimento a Parigi
Conduceva una vita dissipata, frequentando amicizie pericolose, che portarono il padre ad allontanarlo mandandolo a Venezia. La madre nel 1795 lo invitò a trasferirsi a Parigi, dove non potè incontrare Imbonati, morto prematuramente: a lui dedicò il poemetto Versi in morte di Carlo Imbonati, il suo debutto pubblico come poeta.
Venne introdotto dalla madre nella cerchia degli idéologues, un ambiente culturalmente vivace e all’avanguardia che stimolò il ventenne Alessandro. Da Parigi tornò diverse volte in Italia con la madre. Nel 1807 conobbe Enrichetta Blondel, di fede calvinista, che sposò andando a vivere con lei e la madre a Parigi, dove nacque la primogenita Giulia.
Il rientro a Milano
Nel 1813 la famiglia Manzoni rientrò definitivamente a Milano, dove Alessandro intraprese l’ambizioso progetto degli Inni sacri (rimasto incompiuto), nel tentativo di ricondurre alla loro autentica matrice cristiana i grandi valori civili dell’epoca (come libertà, uguaglianza e fraternità).
Con l’avvio della Restaurazione e il rientro degli austriaci a Milano, Manzoni visse, in particolare nel 1817, una profonda crisi politica, religiosa, esistenziale e psicofisica, da cui lentamente uscì per gettarsi in un periodo di straordinario fervore creativo.
La sua fiorente produzione letteraria
Nel giro di 10 anni compose ed avviò La Pentecoste, Marzo 1821, Il cinque maggio, Osservazioni sulla morale cattolica, la lettera Sul Romanticismo, la Lettre à M. Chauvet, Il conte di Carmagnola e l’Adelchi, infine il Fermo e Lucia, corretto poi nei Promessi sposi del 1827.
Con queste opere, lodate da Goethe e tradotte in tutta Europa, Manzoni divenne una celebrità a livello internazionale e un punto di riferimento del movimento romantico italiano.
Gli ultimi anni
Dopo il 1827 Manzoni si dedicò in modo particolare agli studi linguistici, filosofici, storici e letterari. Insoddisfatto del linguaggio dei Promessi sposi e alla ricerca dell’unità linguistica italiana, prefigurazione dell’unità politica, provvide al rifacimento del romanzo, uscito in edizione definitiva nel 1840-42.
Intanto portava a compimento le Osservazioni sulla morale cattolica, la Storia della colonna infame, il dialogo Dell’invenzione, il trattato Del romanzo storico e il saggio comparativo La rivoluzione francese del 1798 e La rivoluzione italiana del 1859, destinato a rimanere incompiuto.
L’Unità d’Italia e la morte
Gli ultimi anni della sua vita furono funestati da numerosi lutti, tra cui la moglie Enrichetta, della primogenita Giulia e di Antonio Rosmini, con cui aveva stretto una profonda amicizia e assieme confortati da significativi riconoscimenti.
Manzoni è considerato uno dei padri dell’Unità d’Italia, nel 1861 fu nominato senatore dal re Vittorio Emanuele II e negli anni ricevette la visita di personalità come lo stesso sovrano, Garibaldi, Cavour, Verdi; quest’ultimo, in occasione del primo anniversario della sua morte, avvenuta il 22 maggio 1873 a seguito di una caduta, fece eseguire a Milano la Messa da requiem composta in suo onore.