Cronaca

Bimba morta a Milano, negli ultimi 15 giorni prima dell’arresto Alessia Pifferi non rispondeva più alle chiamate

Aveva sempre premura e non rispondeva quasi mai al telefono. Viveva “pensando solo all’uomo che frequentava”. Questi sono stati gli ultimi quindici giorni da donna libera per Alessia Pifferi, prima dell’arresto con l’accusa di aver abbandonato la figlia Diana in casa e lasciata morire di stenti. A raccontare gli ultimi giorni della Pifferi prima che per lei porte del carcere di San Vittore a Milano si aprissero è la madre, nonna della piccola Diana nel giorno del funerale.

Alessia Pifferi non rispondeva al telefono, i giorni prima dell’arresto

Alessia Pifferi, la 37enne che ha lasciato morire sua figlia Diana da sola in casa a Milano, ha chiesto al suo avvocato cosa significhi essere condannati all’ergastolo. Solange Marchignoli, ha rivelato a Telelombardia che la sua assistita le ha “chiesto il significato di ergastolo”. Della detenzione, la Marchignoli dice che Alessia Pifferi “capisce di essere in carcere ma non capisce il disvalore di quello che ha fatto”.

Nel corso dell’intervista l’avvocato ha raccontato che dopo aver letto le carte dell’inchiesta, qualcosa non le tornava: “Mi sono detta: non è possibile”, motivo per cui è andata in carcere a trovare la 37enne per capirci qualcosa di più. La vicenda, è stata accolta con stupore dalla stessa legale che, per sua stessa ammissione, “facevo fatica a comprendere come fosse possibile lasciare una bambina a casa per tanti giorni e non rendersi conto di quanto potesse essere grave”.

Dopo aver incontrato la madre assassina, la Marchignoli ha detto di aver trovato una donna “apparentemente in una bolla. Non ha la struttura intellettuale per comprendere. Io le parlo, lei mi guarda ma non mi vede e non credo sia una questione di shock”.  L’avvocato sostiene che in questa vicenda ci sia qualcosa di più e che sia necessario scavare nel passato della donna.

Oggi i funerali della piccola Diana

Sono stati celebrati alle 15 di oggi funerali di Diana, la bambina morta Milano all’età di 18 mesi. La bambina è stata abbandonata a casa dalla madre Alessia Pifferi ed è morta di stenti dopo cinque giorni di agonia. Le esequie, alle quali la Pifferi aveva chiesto di poter partecipare dal carcere in cui è rinchiusa, si sono svolte nella chiesa dei Santi Pietro e Paolo a San Giuliano Milanese e sono satte interamente pagate dal Comune di Milano. Attesa la presenza del sindaco Beppe Sala.

Bambina morta a Milano, oggi i funerali della piccola Diana

Alessia Pifferi aveva  fatto sapere al suo avvocato di volere andare al funerale della piccola Diana. Questo, nonostante l’abbia fatta morire abbandonandola a casa da sola. La bimba di appena un anno e mezzo è morta di fame e di sete.

La nonna ha parlato ancora della figlia, Alessia Pifferi: “Il sabato e la domenica non rispondeva al telefono, e che ne sapevano noi…Poi lei diceva sempre tutto bene, ci siamo fidati“. E, ai microfoni del Tg3 della Lombardia, ha aggiunto: “La bambina la vedevo tutti i giorni in videochiamata, era bella, era allegra”.


bambina-morta-milano-oggi-funerali-diana


Lacrime all’arrivo della bara bianca

Oltre 150 persone hanno preso parte ai funerali della piccola Diana. In tanti hanno lasciato palloncini e lettere fuori dal palazzo di Ponte Lambro dove la piccola è morta di fame e sete. E sempre diversi cittadini hanno inviato e-mail alla Procura di Milano, che indaga sul caso, chiedendo una pena esemplare. La bara bianca è stata accolta da un applauso commosso.

 

Alessia Pifferi non rispondeva al telefono

Negli ultimi quindi giorni Alessia Pifferi era sempre assente: al telefono non rispondeva quasi mai e neanche chiamava. “Quando era via non chiamava quasi mai, ma io credevo avesse sempre la bimba con sé”, precisa la nonna di Diana. Dopo l’arresto né la madre né la sorella ha chiesto di poter sentirla. Così come il compagno: l’avvocato Solange Marchignoli a Fanpage.it ha spiegato che l’uomo da quando è uscita la notizia dell’arresto non risponde al telefono. Qualche giorno fa – già in carcere – Alessia Pifferi ha chiamato una volta la madre: “Le ho anche risposto male. Ad oggi non ne vogliamo sapere di lei. Mia figlia è una pazza”.

 

Alessia PifferiMilanoomicidio