Cronaca

Alessia Pifferi, Diana morta di stenti ma “nessuna causa evidente” del decesso della bimba | I RISULTATI DELL’AUTOPSIA

Arrivano i primi risultati dell’autopsia sul corpicino di Diana, la bimba morta di stenti a Milano dopo essere stata lasciata in casa da sola una settimana dalla madre 37enne Alessia Pifferi. I medici, si sono riservati di fornire risposte più precise solo quando avranno a disposizione parametri certi dagli ulteriori accertamenti. Lo riporta Il Mattino.

Alessia Pifferi, i primi risultati dell’autopsia sul corpo della figlia Diania

Occorreranno alcune settimane per una prima relazione degli esperti, nominati nell’inchiesta della Squadra mobile, coordinata dal pm di Milano Francesco De Tommasi. Stando a quanto si apprende, sarà complicato provare ad  individuare una causa precisa della morte avvenuta, già stando ai primi accertamenti, per stenti. Decisivi saranno, però, anche gli esti delle analisi della Polizia scientifica sul latte del biberon, trovato accanto alla piccola, per accertare se contesse benzodiazepine (c’era una boccetta di tranquillante in casa) fatte assumere, questo è il sospetto, dalla 37enne alla figlia.


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La 37enne Alessia Pifferi

 


Sorveglianza speciale per Alessia Pifferi

Per Alessia Pifferi, la madre che ha ucciso la piccola Diana è stata disposta la sorveglianza speciale e l’isolamento per evitare gesti estremi nel carcere o violenze da parte degli altri carcerati nei suoi confronti.

Alessia Pifferi non ha mai voluto sua figlia Diana. Secondo gli inquirenti ha vissuto come se non fosse mai esistita, raccontando bugie su bugie a tutti. Ha perfino organizzato un finto battesimo solo per avere in cambio soldi e regali. Alessia Pifferi e il suo nuovo compagno Mario D’Ambrosio, elettricista 58enne originario di Leffe, in provincia di Bergamo, giravano tranquilli e spensierati alla festa di paese mentre la figlia della 37enne, Diana, moriva di stenti in casa. È quanto emerso nelle ultime ore. Una vicenda inquietante che ha lasciato tutti attoniti e senza parole.


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Alessia Pifferi con il compagno alla festa di paese mentre la figlia Diana moriva

A tutti coloro che si chiedevano dov’era sua figlia lei rispondeva che la bimba stava bene ed era al mare con la sorella Viviana. Tutto falso purtroppo: mentre lei si divertiva la piccola Diana moriva lentamente in casa. Bugie raccontate anche all’uomo della sua vita, lo stesso per cui aveva abbandonato sua figlia per una settimana.

Quando il compagno le chiede infatti perché non porti più spesso la bambina a Leffe, quando lo va a trovare, lei ribatte: “Preferisco venire senza la bimba, così posso finalmente respirare”. E, durante quella settimana trascorsa sempre insieme, si giustifica così davanti a lui: “Sta bene, è con la babysitter”.

Chi è Alessia Pifferi, accusata di aver ucciso la figlia

Ragazza madre, ha partorito la piccola Diana al settimo mese in casa. Con l’ex marito, che non è il padre della bimba, non c’è più alcun rapporto nonostante vivano sullo stesso pianerottolo. Il nuovo compagno è un elettricista di 58 anni di Leffe, paese della Bergamasca, dove la donna si è recata giovedì 14 luglio lasciando da sola la piccola a casa.

Gli inquirenti: “Ha vissuto come se figlia non fosse mai esistita”

Proprio nel paesino, i residenti che conoscono la coppia descrivono la Pifferi come una “madre premurosa che pareva adorasse la figlia”. Gli investigatori, al contrario, dopo aver ascoltato le sue risposte alle loro domande, ritengono che la 37enne abbia vissuto facendo finta di non averla mai avuta.

Ha organizzato il finto battesimo per ricevere i soldi in regalo

Stando a quanto ricostruito finora dagli inquirenti che hanno interrogato un’amica di famiglia di Alessia Pifferi, la 37enne avrebbe comunicato ad amici e parenti di aver fissato il battesimo della piccola Diana. Il sacramento però non è mai stato ricevuto dalla piccola, così come non c’è mai stata una festa per celebrare il momento. Al contrario, la Pifferi ha ricevuto i consueti regali per l’occasione da tutte le persone avvisate. Alla donna, scrive ancora il Corriere, la bimba è servita solo per muovere pietà e raccimolare un po’ di soldi oltre a un braccialetto d’argento. Le bugie della madre della bambina si sono susseguite nel tempo.


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Alessia Pifferi ha partorito Diana in bagno

La vita della piccola Diana non è stata solo breve ma anche molto triste. Una bimba mai voluta dalla madre Alessia Pifferi. La bambina morta di fame e sete dopo essere stata lasciata da sola in casa per una settimana, è nata un anno e mezzo fa nel bagno i casa. La piccola Diana ha trascorso i primi 30 giorni di vita in un reparto di ospedale dove era stata ricoverata per problemi legati ai reni scaturiti dalla nascita prematura.  Nel reparto ci era tornata due mesi portata dalla nonna mentre sua madre era a Montecarlo con il compagno di allora.

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