Il premier Mario Draghi sancisce l’intesa con l’Algeria, è il primo fornitore di gas in Italia. In arrivo altri 4 miliardi di metri cubi. Intanto la Ue stringe accordi con l’Azerbaigian per aumentare il flusso attraverso il Tap. E Gazprom annuncia il record di forniture alla Cina.
Algeria, primo fornitore di gas in Italia
Il premier Mario Draghi sancisce l’intesa con l’Algeria che ha in mano la questione energetica. Il presidente non ha voluto mancare all’appuntamento internazionale cruciale per assicurare all’Italia le forniture di gas.
Il vertice ha dichiarato: “Confermato il nostro partenariato privilegiato nel settore energetico. In questi mesi, l’Algeria è diventato il primo fornitore di gas del nostro Paese” e l’annuncio dei 4 miliardi di metri cubi di gas che Sonatrach invierà all’Italia. La collaborazione sarà “nello sviluppo di fonti rinnovabili, in particolare dell’idrogeno verde e dell’energia solare, eolica e geotermica”.
La collaborazione
“È un grande piacere essere di nuovo qui ad Algeria per presiedere il quarto vertice Intergovernativo tra Italia e Algeria. Questo vertice è l’ultimo di una serie di incontri istituzionali tra i nostri Paesi. Voglio ricordare in particolare le visite di Stato del Presidente Mattarella ad Algeria lo scorso novembre e del Presidente Tebboune a Roma lo scorso maggio, oltra alla mia visita di aprile. Ringrazio ancora una volta il Presidente Tebboune e il Governo algerino per la calorosa ospitalità”, ha esordito Draghi.
La guerra in Ucraina
Sul tavolo dell’incontro ovviamente non poteva mancare anche la questione guerra in Ucraina. “Il vertice di oggi è anche l’occasione per riaffermare l’impegno di Italia e Algeria per la stabilità e la prosperità del Mediterraneo, messe a dura prova dall’invasione russa dell’Ucraina”, ha ricordato ancora Draghi. “L’Italia – ha aggiunto – è impegnata da tempo in prima linea per sbloccare il transito di cereali dai porti del Mar Nero ed evitare una crisi alimentare catastrofica”.
La Ue stringe accordo per raddoppiare il flusso del gas azero
Oltre all’Algeria, sono anche altri i Paesi coinvolti nell’aumento dei flussi. La strategia è portata avanti da Roma, ma anche da Bruxelles. D’altra parte, è la stessa Agenzia internazionale dell’energia che sollecita azioni coordinate e avverte che “questo inverno potrebbe diventare un test storico della solidarietà europea, che non può permettersi di fallire, con implicazioni che vanno ben oltre il settore energetico. L’Europa potrebbe essere chiamata a dimostrare la vera forza della sua unione”.
La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen è andata in Azerbaigian, dove ha firmato il nuovo memorandum d’intesa su un partenariato strategico nel settore dell’energia che prevede l’impegno di raddoppiare la capacità del “corridoio meridionale”.
La Commissione ha indicato che sta già aumentando la fornitura di gas naturale azero, passata dagli 8,1 miliardi di metri cubi del 2021 ai previsti 12 miliardi di metri cubi nel 2022.
Cosa comporterà l’accordo per l’Italia
Cosa comporterà questo accordo per l’Italia? “Sarà tra i primi beneficiari dell’intesa siglata oggi tra la Commissione e Baku”, ha spiegato una fonte Ue: “Avrà ruolo importante il gasdotto Tap”, quello che collega la Grecia all’Italia, nel Salento, unendosi al Corridoio meridionale. Gasdotto che sarà destinatario di investimenti e lavori aggiuntivi per consentire di raddoppiare il flusso di gas in transito, che “rientreranno tra i progetti europei di interesse comune”.