Cronaca

Alluvione a Cesena, Marinella e Sauro travolti dal fiume

Marinella e Sauro travolti dal fiume: la coppia è una delle vittime dell’alluvione che ha colpito la città di Cesena. C’è la testimonianza della cognata della coppia: “Mio marito era fuori per mettere in salvo i cani perché il Savio era uscito dagli argini e ormai l’acqua era alta quando ha sentito urlare”.

Alluvione Cesena, Marinella e Sauro travolti dal fiume: la testimonianza

Mio marito era fuori per mettere in salvo i cani perché il Savio era uscito dagli argini e ormai l’acqua era alta quando ha sentito urlare ma non capiva bene chi fosse. Poi ha capito che si trattava del marito di sua sorella, Sauro. Si è incamminato verso il loro capannone dove confezionano le erbe officinali, a meno di 100 metri da noi, ma ha fatto una gran fatica perché l’acqua era molto alta, arrivava quasi al busto. Ha visto Sauro sopra un piccolo prato ma non respirava quasi più. L’ha raggiunto e ha cercato di tirarlo sù ma tra l’acqua e la corporatura di Sauro ha fatto fatica. L’ha sistemato un po’ in sicurezza e Sauro gli ha raccontato che Marinella, la moglie, era scivolata e la corrente l’aveva portata via, lui aveva annaspato cercando di prenderla ma non c’era riuscito”, è il racconto da brividi di Oria Strobino, la cognata di Marinella Maraldi e Sauro Manuzzi, la coppia di Cesena morta a causa dell’alluvione che ha colpito tutta la città e la regione dell’Emilia Romagna.

La tragedia

Le due famiglie di parenti, a Ronta, abitano a meno di 100 metri una dall’altra. Davanti alla casa delle due vittime ci sarebbe il capannone dell’azienda agricola Manuzzi, dove producono e confezionano erbe officinali e fiori per la pasticceria. A dividere l’abitazione e il capannone meno di 40 metri e un ponte sopra un fossato. Nel tardo pomeriggio di ieri, Sauro e Marinella erano all’interno del capannone per terminare alcuni lavori. Stavano imbustando le erbe quando la figlia li ha chiamati per avvertirli che il fiume aveva esondato e la situazione era pericolosa. Si era dunque assicurata che tornassero a casa. Un minuto di strada e sarebbero stato al riparo ma forse la coppia aveva tardato un po’.

“Hanno visto sicuramente che il fosso era pieno di acqua e hanno cercato di attraversare il ponte senza pensare che poteva essere pericoloso perché era già pieno di acqua – racconta Oria Strobino – Marinella, da quello che suo marito ha raccontato a mio marito, fratello di Marinella, è scivolata. E’ caduta nell’acqua e la corrente, che era molto forte l’ha trascinata via. Lui, Sauro ha provato nella disperazione ha cercarla, annaspando nell’acqua ma non ce l’ha fatta e dallo sforzo ha perso il fiato. Si è accasciato su un piccolo promontorio e ha iniziato a urlare. E’ lì che mio marito l’ha sentito. Quando è arrivato da lui gli ha raccontato con un fil di voce quello che era successo. Mio marito ha cercato di portarlo in salvo ma non ci è riuscito anche perché lui lamentava di avere male alle gambe e alle braccia ed era accasciato a peso morto. E quindi gli ha detto di stare fermo che sarebbe andato a chiamare suo fratello. Nel frattempo la figlia, preoccupatissima perchè non ha visto tornare i genitori a casa, ha dato l’allarme ai vigili del fuoco, ai carabinieri, ai parenti. Mio marito è tornato col fratello e in quel momento sono arrivati anche i vigili del fuoco che però hanno constato il decesso di Sauro. Probabilmente la sforzo fisico e lo shock hanno messo a dura prova il suo cuore che non ha retto”.

I due corpi privi di vita

Il corpo dell’uomo è stato adagiato nel capannone mentre il cadavere della moglie è stato ritrovato questa mattina: la corrente ha trascinato il suo corpo fino al mare a Zadina. Sembra, però, che non sia morta affogata in quanto non presentava acqua nei polmoni. Secondo un’ipotesi, la donna potrebbe aver preso un colpo talmente violento quando è scivolata che è morta sul colpo. La figlia, rimasta sola in casa, senza luce né corrente, è stata tratta in salvo alle 3 di notte dai vigili.

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