Gossip

Un’altra batosta su Chiara Ferragni: “Dipendenti pagati poco, ecco gli stipendi”

Arriva un’altra batosta per Chiara Ferragni, secondo l’Espresso i suoi dipendenti sarebbero pagati davvero poco. L’articolo, che uscirà in edicola domani 8 marzo come ogni venerdì, è già virale colpa della copertina scelta dal settimanale.

Un’altra batosta su Chiara Ferragni

Una rete ingarbugliata di società. Una girandola di quote azionarie. Partner ingombranti. Dipendenti pagati poco. L’influencer è a capo di un impero dove la trasparenza non è di casa“. Così l’Espresso riassume l’inchiesta su Chiara Ferragni e le sue società che in un anno hanno totalizzato 10 milioni di utili. L’articolo è già virale colpa della copertina scelta dal settimanale: Chiara Ferragni trasformata in un clown. A essere criticato non è il servizio in sé, che svela un intricato incastro tra società, soci e compravendite di azioni. Quello che gli utenti criticano è l’atteggiamento offensivo con cui il giornale si è approcciato all’influencer. Sulle società riconducibili a Chiara Ferragni la guardia di Finanza di Milano farà le opportune verifiche che coinvolgono anche il manager dell’imprenditrice, Fabio Maria Damato, indagato per concorso in truffa aggravata.

Il magazine offre anche alcuni dati riguardanti quanto Ferragni, o meglio le sue società, spenda per i suoi dipendenti. La società più operativa di Ferragni è Tbs Crews che gestisce il magazine The Blonde Salad, “opera come talent agency e consulenza di digital marketing strategy“. Queste mansioni vengono svolte da “16 dipendenti che a fonte di un fatturato 2022 di 14,5 milioni di euro e utili a 5,1 milioni, costano solo 67mila euro a testa (compresi Tfr e contributi). Ferragni e Damato incassano compensi da consiglieri da 320mila euro per la sola Tbs“. È impossibile fare dei calcoli precisi, ma si tratterebbe di circa 2.500 euro, netti, per 13 mensilità o di 2.300 euro netti per 14 mensilità. Ovviamente si tratta di cifre non confermabili anche perché, ad esempio, è impossibile sapere quanto pesino i benefici aziendali.

Conti e cifre intorno alle società dell’imprenditrice

Nel 2021 Ferragni ottiene il controllo del 100 per cento di Tbs Crew e circa un mese dopo, a luglio, “ne conferisce tutte le quote a Sisterhood, altra srl che oggi funge da holding” ed è sotto il controllo di Ferragni. In Sisterhood “i dipendenti sono due e costano 15 mila euro l’uno, una miseria“, scrive L’Espresso.

Anche perché “la perizia indica che il valore di Tbs è 1,7 milioni di euro, mentre il conferimento alla Sisterhood è di 10 mila euro“. E a tal proposito il verbale dell’assemblea dice che “‘l’aumento di capitale sociale può eseguirsi a mezzo di conferimento di crediti’, un sistema a volte usato per eliminare dal bilancio crediti non facilmente esigibili. Ma non sarà certo questo il caso. Fenice srl è la terza azienda di Ferragni, licenziataria del marchio Chiara Ferragni e gestore di altre royalties“. Di questa società però non si conoscono i dipendenti né quanto questi vengano pagati.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio