Sanremo 2023

Amadeus a rischio per il prossimo Festival di Sanremo: cosa succede?

Amadeus potrebbe essere a rischio e non fare più il prossimo Festival di Sanremo. Infatti, i vertici Rai, come il direttore di Rai 1 Stefano Coletta e l’amministratore delegato, Carlo Fuortes, sono finiti nel mirino di Fratelli d’Italia e della Lega che li accusa.

Amadeus a rischio per il prossimo Festival di Sanremo: le accuse

I vertici della Rai e di questo Sanremo, sono finiti nel mirino di Fratelli d’Italia e della Lega che li accusa: fanno i martiri politici per essere cacciati e farsi belli con il loro sacrificio agli occhi della sinistra e del mainstream politicamente corretto. Amadeus, intanto, si difende così: «Se mi mandano via, è per le mie idee. Se il mio mandato dovesse finire qui, me ne vado e conservo quattro anni bellissimi per tutta la mia vita». Poi, ha aggiunto in conferenza stampa: «È chiaro che qualsiasi allenatore è forte finché la squadra vince, se la squadra perde anche i più grandi sono a rischio esonero. Se avessi fatto il 15-20 per cento in meno, sarei un allenatore esonerabile».

E invece dice Amadeus, e con lui Fuortes e tutta la dirigenza Rai: «Questo Sanremo è stato più forte che mai». Successo indubitabile ma c’è anche che è mancata una regia rigorosa sullo svolgimento dell’evento e che Fedez, tra baci in bocca omosex e accuse di filo-nazismo a figure di governo, ha potuto esagerare a suo piacimento ed è stato anche insignito di tutti gli onori guadagnandosi addirittura – come fosse un alto papavero di Viale Mazzini – la prima fila dell’Ariston dove è stato omaggiatissimo da tutti.

Le parole dei vertici Rai e di Amadeus

Amadeus si sfoga poi così: «Io sono io, con le mie posizioni e con i miei gusti. Mi piacerebbe fare ancora Sanremo per la quinta volta il prossimo anno, ma non sono uno attaccato alle poltrone». L’avviso di sfratto Amadeus sa di averlo ampiamente ricevuto ma quello di Salvini riguarda un po’ tutti: «Sicuramente una riflessione sulla gestione Rai nel suo complesso andrà fatta. Non ho visto la finale di Sanremo, ero con mia figlia e ho fatto due passi per Firenze. È molto più bello il centro di Firenze che altro…».

Ma Fuortes si difende: «Sanremo non è solo intrattenimento, non sono solo canzoni e divertimento: è un’industria che dimostra che cosa la Rai è in grado di realizzare attraverso la televisione, la radio, RaiPlay e i social media perfettamente equilibrati nell’offrire al pubblico contenuti sempre diversi e approfonditi. È un’impresa che nessun’altra azienda di comunicazione al mondo compie con la stessa forza e con lo stesso impegno». Sulla stessa linea, Coletta, che aggiunge: «Sono amareggiato dagli attacchi personali ricevuti. Trovo incivile che i dirigenti del servizio pubblico siano attaccati sul fronte privato. Io sono una persona perbene, sono un calvinista anche nella vita privata».

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