Cronaca

Amanda Knox, condanna definitiva a tre anni per calunnia contro Patrick Lumumba: “Mi accompagnerà per tutta la vita”

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Patrix Lumumba e Amanda Knox

La condanna definitiva di tre anni per calunnia a carico di Amanda Knox nei confronti di Patrick Lumumba è stata confermata. Lumumba ha dichiarato: “Questa condanna mi accompagnerà per tutta la vita”.

Amanda Knox, condanna per calunnia contro Patrick Lumumba

Amanda Knox aveva accusato ingiustamente Patrick Lumumba dell’omicidio di Meredith Kercher, avvenuto a Perugia nel 2007. La pena, già scontata, è stata ora ufficialmente ratificata dai giudici della prima sezione di Cassazione, che hanno reso definitiva la condanna per la cittadina americana.

Lumumba: “La condanna accompagnerà Amanda per tutta la vita”

“Sono molto soddisfatto perché Amanda ha commesso un errore e questa condanna dovrà seguirla per sempre. Lo sentivo e saluto con grande rispetto la giustizia italiana.” Queste le parole di Patrick Lumumba dopo la sentenza.

Legali di Amanda Knox: “Sentenza ingiusta, siamo increduli”

“È una sentenza del tutto inaspettata per noi e ingiusta per Amanda, siamo increduli. Esamineremo le motivazioni.” Ha dichiarato l’avvocato Luca Luparia Donati, che difende Amanda insieme a Carlo Dalla Vedova, commentando la decisione della Cassazione. I giudici della prima sezione collegiale, dopo circa quattro ore di deliberazione, hanno quindi reso definitiva la condanna a tre anni di carcere.

Amanda ha dichiarato che l’autore delle coltellate alla cittadina britannica era il suo ex datore di lavoro. Queste affermazioni hanno portato l’uomo a trascorrere 14 giorni in carcere, prima di essere rilasciato e considerato completamente estraneo ai fatti. A Roma era presente la parte lesa, che ha seguito in aula la requisitoria del sostituto procuratore, il quale ha chiesto la conferma della condanna.

Amanda Knox: “Non sono una bugiarda”

Amanda, assente in Cassazione, ha atteso la decisione dei giudici supremi negli Stati Uniti insieme alla sua famiglia. Sui social ha respinto le accuse, scrivendo: “Ho fatto come Tony Soprano e sono svenuta”. Ha poi ribadito di “non essere una bugiarda né una calunniatrice” e ha aggiunto: “Non ero a casa quando Meredith è stata assassinata”.

Nonostante la condanna per calunnia sia stata confermata in tutti i gradi di giudizio, è stato avviato un nuovo processo per questo reato dopo che la Corte europea dei diritti dell’uomo ha riconosciuto la violazione dei diritti di difesa di Knox durante gli interrogatori che portarono al suo arresto per omicidio (dal quale è stata poi definitivamente assolta) e nei quali accusò Lumumba. Di conseguenza, la Cassazione ha riaperto il procedimento per correggere le irregolarità riscontrate, inviando gli atti a Firenze. Il nuovo processo ha riguardato esclusivamente il memoriale redatto dalla trentasettenne di Seattle la mattina del 6 novembre 2007, dopo il suo arresto. Questo documento, scritto a mano da Knox, non è stato considerato “compromesso” dalle censure della Corte europea ed è stato sottoposto alla valutazione dei giudici toscani, i quali hanno stabilito la responsabilità della donna nella calunnia, ritenendo che accusò “ingiustamente Lumumba per liberarsi da una situazione scomoda”.

Avvocato Kercher: “Qual è il motivo della calunnia da parte di Knox?”

“È la domanda centrale del processo per l’omicidio di Meredith Kercher. Qual è il motivo per cui Amanda Knox ha calunniato Patrick Lumumba?” si è chiesto Francesco Maresca, legale dei familiari della studentessa inglese. “Si tratta di una sentenza che contrasta completamente con quella di assoluzione per il delitto, creando un corto circuito, soprattutto considerando la condanna di Rudy Guede”, ha aggiunto. “La calunnia – ha spiegato Maresca – implica accusare ingiustamente una persona di omicidio, sapendo che è innocente. Perché? Questo lascia un profondo rammarico alla famiglia e a coloro che hanno lottato per la verità.”

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