Oltre un terzo degli adulti italiani presenta un analfabetismo funzionale: l’Italia si posizione al quart’ultimo posto tra i paesi dell’Ocse (circa 15-20 punti al di sotto della media). Le competenze di lettura e comprensione di testi scritti o di informazioni numeriche sono carenti.
Analfabetismo funzionale: Italia al quart’ultimo posto tra paesi Ocse
Le competenze di lettura e comprensione di testi scritti o di informazioni numeriche sono carenti. L’Italia si trova tra i 15 e i 20 punti al di sotto della media Ocse. Più di un terzo degli adulti italiani è in una situazione di analfabetismo funzionale, e quasi la metà ha notevoli difficoltà nel problem solving. Questi dati emergono da un’indagine sulle competenze degli adulti (Survey of Adult Skills) condotta nell’ambito del programma dell’Ocse per la valutazione internazionale delle competenze.
I dati 2023
Le informazioni si riferiscono al 2023. La situazione in Italia è preoccupante, con un punteggio ben lontano dai 260 punti che rappresentano la media Ocse. Il nostro paese occupa una posizione bassa in questa classifica da almeno dieci anni, senza segni di miglioramento.
Tra i paesi sviluppati, ci troviamo al quartultimo posto, preceduti solo da Israele, Lituania, Polonia, Portogallo e Cile. Al contrario, i paesi che si distinguono ai primi posti in tutti e tre i settori sono Finlandia, Giappone, Olanda, Norvegia e Svezia.
Secondo l’indagine dell’Ocse, la situazione è particolarmente critica nel Sud Italia, mentre i residenti del Centro e del Nord riescono a ottenere punteggi di competenza in linea con la media Ocse. I risultati migliori si registrano nel Nord-Est, dove si raggiungono livelli adeguati anche nella capacità di comprendere e utilizzare i numeri.
L’età influisce significativamente sui dati: le persone di età compresa tra 55 e 65 anni mostrano competenze inferiori rispetto ai giovani di 16-24 anni. Un altro aspetto preoccupante riguarda le donne, che continuano a essere in ritardo rispetto agli uomini nella comprensione e nell’uso delle informazioni numeriche.
In Italia si osserva una perdita di competenze con l’avanzare dell’età. Tuttavia, il livello iniziale è promettente: i giovani tra i 16 e i 24 anni ottengono punteggi di competenza superiori rispetto al resto della popolazione. Anche tra i giovani di età compresa tra 25 e 34 anni, le competenze numeriche si mantengono elevate.
Il 35% degli adulti italiani (contro una media Ocse del 26%) ha ottenuto punteggi pari o inferiori al livello 1 nel dominio della “literacy”, rientrando così nella categoria degli analfabeti funzionali. Queste persone sono in grado di leggere e scrivere, ma incontrano notevoli difficoltà nel comprendere, assimilare o utilizzare le informazioni che leggono. Al contrario, solo il 5% degli adulti italiani è in grado di comprendere e analizzare testi complessi su più pagine, cogliendo significati intricati e portando a termine compiti impegnativi. Questo dato risulta basso, considerando che la media Ocse è del 12%.
Le difficoltà in matematica
In Italia, il 35% degli adulti ha ottenuto punteggi pari o inferiori al livello 1 in matematica, rispetto a una media dell’25% nei paesi Ocse. Questi individui sono capaci di eseguire calcoli di base e di estrarre informazioni da tabelle o grafici, ma incontrano difficoltà quando si tratta di svolgere compiti che richiedono più passaggi. D’altro canto, solo il 6% degli adulti italiani presenta prestazioni elevate in questo ambito, un dato che rimane significativamente inferiore alla media Ocse, che si attesta al 14%.