Andrea Mirò, pseudonimo di Roberta Mogliotti nata a Rocchetta Tanaro, il 27 maggio 1967, è una cantautrice, compositrice e musicista italiana. Scopriamo insieme le migliori frasi, testi e canzoni più belle di Andrea Mirò.
Le frasi, testi e canzoni di Andrea Mirò: le più belle
Di seguito una selezione di frasi, testi, canzoni e immagini più belle di Andrea Mirò:
- Anche se troppo spesso ci dicono che ogni cosa, anche il pensiero, è un “prodotto” e dovrebbe dunque conformarsi a un mercato i rivolgersi a un “target”. E anche se quando si spiazza o magari si amano contemporaneamente generi diversi tipo il rock o Kurt Weill – come capita a me – si finisce con l’essere emarginati dai grandi circuiti.
- (Parlando di Giorgio Gaber) Il modo in cui faceva uscire il fiato, l’uso che faceva della voce, il senso che dava a ogni singola parola, ancora oggi bastano per capire cosa volesse dire esattamente. Tanto che non penso sia necessario rivederlo in immagine per capire il senso delle sue opere. Basta ascoltarne i dischi.
- La grandezza di Gaber stava proprio nel saper arrivare al nocciolo di questioni importanti, universali, restando però comprensibile. Un impegno durissimo, una sfida a lunga scadenza, nell’affrontare la quale occorre essere pronti sia a sperimentare più strade finché non ci trova quella giusta, sia a limare. Limare continuamente per giungere al punto della questione da affrontare e capire “come affrontarla”.
- Perché è solo la coerenza di proporre fino in fondo quello in cui credi, a dare il senso al tuo essere artista. E a renderti veramente libero.
- (Database)
Io cerco tramonti all’orizzonte
E voglio attenzione ed un futuro
Scoprire linguaggi particolari
E sogni e viaggi a costo zero
Cerco lacca per capelli
Ed idee rivoluzionarie
- (La Fenice)
Che cosa cerchi quando cerchi di incontrarmi
e con le labbra ti avvicini per baciarmi
scivoli accanto, ma non trovi le parole
raggi di un altro sole.
- (Faust)
Per fuggire al destino
ed avere di più,
ora chiuso sotto vetro, l’anima.
La mia mano fremeva,
invocando la notte,
trascinato dalle correnti,
vedo riva e mi allontano.
- (Senza che nulla cambi)
Sarà svegliarmi alzarmi piano,
Pensare in fretta congedarmi senza che nulla cambi.
Immaginavo fosse questo come un rituale primitivo,
I gesti sembrano importanti, normali.
Tutto è perfetto, tutto è qui
Lasciarsi in fondo è un po′ così
Che non c’è tempo di spiegare per quel che vale.
Prezzi bassi tintoria tentatrice,
La storia si ripete il ciclo delle camicie.
- (Altri giorni, altri occhi)
Lascia lascia le mie mani qui
Prendi quello che ti serve e scompari
Chiudo gli occhi e respiro forte perché
Soluzione non c′è
- (L’incantatore di serpenti)
Un altro mattino solo
Sulla stessa strada
Un′altra volta ancora
Ripeto il mio percorso
Il senso delle cose
Mi sfugge come il fiato
Bianco in questo freddo
L’ultimo avamposto
- (Altri giorni, altri occhi)
Lascia lascia le mie mani qui
Prendi quello che ti serve e scompari
Chiudo gli occhi e respiro forte perché
Soluzione non c′è
- (I figli degli altri)
Io tengo in braccio figli
Però non sono i miei
Pagata per amarli
Tenerli come miei
- (Irraggiungibile)
Ho deciso per me
E lo specchio mi ha risposto
Ho cambiato di me
Espressione sguardo e gusto
Sto vedendo da qui
Sotto un′altra angolazione
L’altra parte di me
L′elaborazione
- (Dimentica)
Tra il peso dei miei ricordi
Il sole divora i giorni
Che adesso non riconosco più
L′addio che non pronunciasti
Tra il nero dei miei capelli
Che il tempo scolorirà