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Andrea Purgatori, chiuse le indagini: la morte causata dalla negligenza di quattro medici che ora rischiano il processo

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Andrea Purgatori

La morte del giornalista Andrea Purgatori sarebbe frutto della negligenza di quattro medici, che ora rischiano il processo. Lo si legge nell’avviso di conclusione delle indagini. I radiologi Gianfranco Gualdi, Claudio Di Biasi, Maria Chiara Colaiacomo e il cardiologo Guido Laudani «cagionavano con condotte colpose il decesso di Purgatori». Lo riporta Il Corriere della Sera.

Andrea Purgatori, la morte causata dalla negligenza di quattro medici

Nonostate il suo tumore polmonare Purgatori aveva di fronte a sé una maggiore aspettativa di vita, troncata da «errori diagnostici» e superficialità inattese. Più nel dettaglio i radiologi in questione «con grave imperizia» credettero di individuare nella risonanza magnetica dell’8 maggio 2023 metastasi inesistenti da curare con una radioterapia superflua.

I pubblici ministeri accusano per primo Gianfranco Gualdi che «rappresentava con forza, sulla base dell’errata diagnosi di cui sopra, la necessità di avviare Purgatori a immediate cure radioterapiche …non solo causando la sottoposizione del paziente a inutile e debilitante terapia ma soprattutto determinando un serio sviamento dall’approccio diagnostico e terapeutico degli altri sanitari». Il giornalista, invece, già la presenza di «lesioni cerebrali di natura ischemica e di un quadro di embolizzazione pluriviscerale» che non venne trattata.

Andrea Purgatori si spense il 19 luglio 2023 per un’endocardite (infezione dei tessuti cardiaci) curabile. Di Biasi è anche accusato di falso perché «al fine di occultare l’errore diagnostico» descritto insisteva sulle inesistenti metastasi, mentre Laudani «ometteva di impostare un corretto percorso diagnostico» che permettesse di individuare le cause delle ischemie.

 

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