Angelo Bagnasco, nato a Pontevico il 14 gennaio del 1943, è un cardinale e arcivescovo cattolico italiano, arcivescovo metropolita di Genova dal 2006, cardinale presbitero della Gran Madre di Dio e presidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa.
Angelo Bagnasco, tutto quello che c’è da sapere sul cardinale e arcivescovo italiano
È cardinale e arcivescovo cattolico italiano, dal 2007 presidente della Conferenza Episcopale Italiana, oltre che arcivescovo metropolita di Genova.
La nascita nel bresciano non deve destare sospetti circa l’origine profondamente genovese della famiglia Bagnasco. Quando Angelo nasce, i suoi sono a Pontevico solo perché sfollati dalla guerra e impiegano poco tempo a fare ritorno in Liguria. Il padre Alfredo lavora in una fabbrica di pasticceria. La madre Rosa è anche lei genovese DOC, come la sorella maggiore del piccolo Angelo, Anna. Il giovane Angelo cresce nella città della Lanterna dunque, in pieno centro storico. Sin da questi inizi, è fervida la sua passione religiosa, la quale matura, stando alle dichiarazioni dei suoi allievi diretti, sotto il campanile di Santa Maria delle Grazie, vicino al mare.
Si iscrive al Seminario Arcivescovile di Genova, dove frequenta il ginnasio ed il liceo classico. Il 29 giugno del 1966, Bagnasco è ordinato sacerdote dal Cardinale Giuseppe Siri. Ed è proprio questi ad iniziarlo alla teologia, orientandolo soprattutto verso l’indirizzo del “tomismo”. Tommaso d’Aquino, ad esempio, oltre alla metafisica in genere, non solo d’impostazione cristiana, sono alcuni dei capisaldi che da questo momento accompagnano i profondi studi del futuro presidente della CEI (Conferenza Episcopale Italiana).
Studi teologici
Ad ogni modo, gli studi di teologia lo assorbono, ma deve alternarli all’impegno di vicario parrocchiale presso la Parrocchia di San Pietro e Santa Teresa del Bambino Gesù in Genova. L’esperienza dura dal 1966 al 1985. La parrocchia nella quale presta il suo servizio, che inoltre rinnova come aiuto pastorale dal 1986 fino al 1995, è situata in un quartiere dell’alta borghesia genovese: Albaro. Ma in questi anni iniziali di vicariato, e anche in futuro, il giovane Bagnasco lega soprattutto con i giovani, senza mai dimenticare le sue origini e i luoghi nei quali è maturata la sua fede e la sua vocazione, caratterizzati da condizioni molto difficili.
In Albaro però, Angelo Bagnasco diventa anche assistente ecclesiastico del gruppo scout dell’Agesci Ge 10. È il cominciamento per lui, da un punto di vista molto concreto e “sul campo”, di un fecondo rapporto di educazione e formazione rivolto alle tante generazioni del quartiere. Lo scoutismo infatti, è un luogo di frontiera, che vede passare tra le sue fila giovani figli della borghesia ricca genovese e ragazzi appartenenti alla classe operaia.
Non perde però l’occasione di intensificare gli studi, sempre sotto l’incoraggiamento del cardinale e arcivescovo Giuseppe Siri, che di lui ha una grande ammirazione. Negli anni ’70 si iscrive all’Università Statale, a quei tempi attraversata da profonde divisioni. Qui Bagnasco frequenta il corso di teoretica del filosofo Alberto Caracciolo e grazie alle sue lezioni, pone a confronto il “tomismo” teologico da cui proviene, con le idee marxiste e laiche, specializzandosi in maniera profonda sul materialismo storico del filosofo Feuerbach.
Fine degli studi e percorso religioso
La laurea arriva nel 1979, in Filosofia, ottenuta a pieni voti. L’anno dopo, diventa docente di metafisica e ateismo contemporaneo alla facoltà teologica dell’Italia Settentrionale della sezione di Genova. Si tratta di un insegnamento particolare per lui, il quale però gli permette di compulsare sia in seminario che in Istituto due insegnamenti opposti tra loro.
È l’inizio, per Angelo Bagnasco, di una serie di nomine che ne riconoscono l’autorità e il valore, tanto a livello intellettuale che clericale in senso stretto. Nel 1985 infatti, viene nominato direttore dell’ufficio catechistico diocesano e delegato regionale per la pastorale della scuola. L’anno dopo, nel 1986, diventa preside dell’Istituto superiore di scienze religiose di Genova, mentre nel 1990 è direttore dell’ufficio educazione, inoltre incaricato alla formazione degli insegnanti di religione, carica che mantiene fino al 1996. L’anno dopo pertanto, nel 1997, viene nominato vicario episcopale e direttore spirituale del seminario arcivescovile.
Nel 1998 arriva anche l’elezione più ambita, quella a vescovo, conseguita tramite Giovanni Paolo II dalla sede vescovile di Pesaro. Il 7 febbraio del 1998, per l’imposizione delle mani del cardinal Dionigi Tettamanzi, Angelo Bagnasco viene ufficialmente ordinato vescovo. Tre anni dopo, sempre dalla sede di Pesaro, diventa il primo arcivescovo metropolita, esattamente l’11 marzo del 2000.
Ordinario Militare per l’Italia e arcivescovo di Genova
Durante la partecipazione dell’esercito italiano ai conflitti del Golfo e in Afghanistan, Bagnasco viene nominato Ordinario Militare per l’Italia (giugno 2003), carica pari a quella di vescovo della struttura religiosa delle Forze armate italiane, equivalente come nomina a quella di generale.
Il 29 agosto del 2006 arriva la nomina ad arcivescovo di Genova, per volere di papa Benedetto XVI. La cerimonia di insediamento viene celebrata nel pomeriggio del 24 settembre del 2006, nella cattedrale di San Lorenzo. L’anno dopo poi, riceve l’incarico per cui è più noto ultimamente, anche per i laici italiani, ossia quello di Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. La sostituzione ufficiale del cardinale Camillo Ruini arriva il 7 marzo del 2007.
Papa Ratzinger lo ordina cardinale nel concistoro del 24 novembre del 2007, assegnandogli il titolo della Gran Madre di Dio.
Presidenza della CEI e cardinalato
Il 7 marzo 2007 è stato chiamato da papa Benedetto XVI a sostituire il cardinale Camillo Ruini alla guida della Conferenza Episcopale Italiana. Il 29 giugno 2007 nella Basilica di San Pietro riceve da Benedetto XVI, insieme ad altri arcivescovi metropoliti, il sacro pallio. Come annunciato il 17 ottobre 2007, Benedetto XVI lo ha creato e pubblicato cardinale nel concistoro del 24 novembre successivo, assegnandogli il titolo della Gran Madre di Dio. Il 30 settembre 2011 è stato eletto vicepresidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa (CCEE).
Il 7 marzo 2012 Benedetto XVI lo ha confermato presidente della Conferenza Episcopale Italiana per altri 5 anni. Il 31 gennaio 2013 è stato eletto presidente del comitato del Progetto culturale della Chiesa italiana. Fino al dicembre 2013 è stato membro della Congregazione per i vescovi. Nell’ottobre 2016 è stato eletto presidente del Consiglio delle conferenze dei vescovi d’Europa.
L’8 marzo 2017 papa Francesco lo ha confermato presidente della Conferenza Episcopale Italiana fino alla nomina del nuovo presidente, avvenuta il 24 maggio dello stesso anno. Il 14 gennaio 2018 presenta le dimissioni dal governo della diocesi per raggiunti limiti di età. Vengono rifiutate da papa Francesco, il quale proroga il suo incarico per altri due anni[7].
Attualmente è membro della Congregazione per le Chiese Orientali, della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti e della Commissione Episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali.
Dal 2012 al 2017 è stato presidente della Fondazione Gaslini, tenutaria di diversi istituti di carità e assistenza in varie zone di Italia.