Tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ad un imprenditore di Castel Maggiore, in provincia di Bologna: nei guai anche un uomo di Angri. L’indagine condotta dalla Dda ha portato ad un maxi sequestro nei riguardi di quattro soggetti campani. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso: nei guai uomo di Angri
C’è anche un uomo di Angri coinvolto nell’inchiesta condotta dalla Dda che vede vittima il titolare di un’azienda di trasporti e della logistica di Castel Maggiore, in provincia di Bologna. A marzo scorso i quattro finirono in misura cautelare.
Nei giorni scorsi, sono stati destinatari di un sequestro complessivo di 4,8 milioni di euro. L’accusa è tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. L’indagine è condotta dalla Dda. Tra i beni sequestrati c’è l’intero compendio aziendale di due società attive nella gestione di altrettante strutture ricettive a Montecatini Terme, in Toscana.
L’indagine, condotta dal Gico del Nucleo di polizia economica finanziaria, fece emergere come l’imprenditore bolognese fosse stato contattato dai quattro, i quali gli avrebbero proposto la cessione, dietro pagamento, di crediti d’imposta fittizi: la vittima avrebbe dovuto acquistare da una società, nella piena disponibilità dei quattro, un credito Iva di circa 4,8 milioni di euro.