Cronaca

Anna Sorokin esce di prigione, la truffatrice russa rivuole la sua vita da milionaria

Anna Sorokin ha ispirato la serie Inventing Anna

Anna Sorokin è nata il 23 gennaio 1991 a Domodedovo, una città satellite della classe operaia a sud di Mosca. Dopo aver trascorso più di tre anni dietro le sbarre dopo essersi fatta strada nell’alta società di New York fingendosi una ricca ereditiera di origine tedesca, la 31enne ha ottenuto il permesso di lasciare la sua cella e vivere su cauzione agli arresti domiciliari mentre le autorità statunitensi stanno decidendo se potrà essere espulsa.

Anna Sorokin vuole una casa Manhattan

Il DailyMail ha appreso che la Sorokin ha detto al suo nuovo “team di gestione” che la sua casa deve “preferibilmente essere a Manhattan” e dovrebbe avere almeno tre camere da letto. Una richiesta oltraggiosa, secondo il Mail, per una donna a cui, all’inizio di quest’anno, è stato concesso l’ “aiuto per i poveri” dal sistema giudiziario statunitense sulla base del fatto che era senza un soldo e non poteva permettersi le spese legali.

Le sue sostenitrici

Non solo, ma lungi dall’affrontare la vita da emarginata, Sorokin ha un esercito di sostenitrici pronte a venire in suo aiuto. “È frustrante quando le persone la vedono ancora solo come un’artista della truffa, perché è più di questo”, afferma Chris Martine, il “mercante d’arte” di Sorokin. Le sue “opere d’arte” – una raccolta di disegni a matita dall’aspetto un po’ infantile – stanno per essere messi in vendita per un massimo di 18 mila euro a pezzo. Martine aggiunge: “Riconosce che alcune cose che ha fatto erano sbagliate, ma ora vuole continuare a perseguire la sua visione nel mondo dell’arte e della moda. Penso che se le dai sei mesi o al massimo un anno, dimostrerà che tutti gli hater si sbagliano”.

Le indagini del Mail rivelano che Sorokin ha assunto il più alto pubblicista di “gestione della crisi” da 27 mila euro al mese che lavora anche per il magnate hollywoodiano caduto in disgrazia, Harvey Weinstein. Un membro del team legale di Weinstein, l’ex procuratore Duncan Levin, rappresenta infatti anche Sorokin che, facendosi chiamare Anna Delvey, ha finto di essere la figlia di un oligarca prima di frodare le sue vittime per  245 mila dollari. “Alcune persone, essendo state in prigione per così tanto tempo, sarebbero state castigate e avrebbero voluto mantenere un basso profilo, ma non è così che funziona la mente di Anna”, dice un altro che ha lavorato con lei: “Pensa di essere una superstar”.

E infatti una delle restrizioni più difficili imposte per il rilascio di Sorokin è che le è vietato pubblicare sui social media, cosa che lei ha usato in grande misura per l’autopromozione. Mentre era in prigione, ha usato infatti un DJ del New Jersey per postare sui suoi social ottenendo un milione di follower su Instagram; ma, in base alle sue condizioni di libertà vigilata, ora non può chiedere a terzi di farlo mentre è su cauzione. Secondo un altro ex socio: “È come una droga per lei. È totalmente dipendente dai social media che senza le manca l’ossigeno”.

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