Il malore a scuola e la corsa in ospedale
L’incubo di Antigona era iniziato lo scorso 28 aprile. Durante un esercizio di educazione fisica la ragazza si getta tra le braccia di un compagno. Il volto è cianotico: immediati i soccorsi, l’arrivo del vicepreside che le pratica un massaggio cardiaco. Con i sanitari del 118 la ragazza torna a respirare, poi durante la corsa in ambulanza verso l’ospedale Careggi, ha di nuovo un infarto. All’ospedale viene immediatamente operata, poi le cose sembrano andare meglio ma la situazione precipita una terza volta. Antigona entra in coma, secondo i medici potrebbe essere irreversibile. Passano i mesi, compagni e professori non la lasciano sola, continuano ad andare a trovarla all’ospedale ma ogni giorno è un passo in più verso la paura.
Il 20 giugno si riunisce la commissione: devono decidere chi ammettere all’esame di maturità. Inizialmente si pensa a un riconoscimento simbolico. Poi i professori cambiano idea: viene istituita una commissione straordinaria a settembre, come previsto per i casi di indisposizione momentanea dello studente.
Il risveglio e l’esame di Maturità
La ragazza, il primo agosto, riapre gli occhi dopo 3 mesi. Antigona si sveglia con la voglia di voler sostenere l’esame e stupisce tutti, dal personale medico al corpo docente. La ragazza supera l’esame senza alcun problema: per gli scritti, visto che non era in grado di scrivere ha dettato il suo tema all’insegnante di italiano. Un tema sul bullismo, in cui racconta anche episodi subiti in prima persona. Poi l’orale, in videoconferenza. Risultato: 85 su 100. Un traguardo che sembrava impossibile e che è diventato realtà.
Ora la aspetta una lunga riabilitazione presso l’Istituto Don Gnocchi di Firenze. Anche se la strada è in salita, il peggio è passato e lo sguardo è tutto puntato sul futuro: “Una volta che avrò finito la riabilitazione voglio fare la chef, e se possibile la pasticciera” racconta piena di entusiasmo.