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Arcangelo Correra morto a Napoli, per il pm è omicidio volontario (con il dolo eventuale)

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Renato Caiafa e Arcangelo Correra

La Procura di Napoli ha avanzato l’ipotesi di omicidio volontario con dolo eventuale per la morte di Arcangelo Correra, avvenuta a piazzetta Sedil Capuano, dove si è verificato il tragico episodio. A distanza di pochi giorni dal fatto, la posizione del 19enne Renato Caiafa, indagato per il delitto, si è ulteriormente aggravata grazie a nuovi dettagli emersi dalle indagini, in particolare dopo l’interrogatorio di garanzia dinanzi al giudice per le indagini preliminari come riportato da Il Mattino.

Arcangelo Correra, avanza l’ipotesi di omicidio volontario

Il pubblico ministero Ciro Capasso sta esaminando con attenzione questa ipotesi, che ha come base la dinamica fatale che ha portato alla sparatoria. Secondo la ricostruzione, infatti, Caiafa avrebbe maneggiato una pistola carica con caricatore potenziato, accettando il rischio insito nella sua azione. Sembra infatti che si sia trattato di una sorta di “gioco estremo“: testimoni raccontano che i presenti, inclusa la stessa vittima, lo avrebbero incitato a sparare, con Correra che addirittura si sarebbe esposto mostrando il petto. Tale elemento è stato riportato anche nell’ordinanza di custodia cautelare.

Questo scenario, descritto come una “tragica challenge”, è stato sufficiente per modificare l’impianto dell’accusa. Inizialmente ipotizzato come omicidio colposo, il reato contestato a Caiafa è stato elevato a omicidio volontario con dolo eventuale: il giovane, insomma, avrebbe accettato il rischio di causare la morte di qualcuno maneggiando un’arma letale in modo tanto avventato e sconsiderato. Difeso dall’avvocato Giuseppe De Gregorio, Caiafa dovrà ora rispondere a un’accusa ben più grave e affrontare un quadro investigativo che lo vede coinvolto in circostanze aggravanti e dalle implicazioni penali rilevanti

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