Nuova pista sulla morte di Gerardina Corsano, deceduta all’ospedale di Ariano Irpino il 31 ottobre dello scorso anno: si fa strada l’ipotesi della ‘fosfina’ ovvero una sostanza comunemente impiegata per il controllo dei parassiti nelle aziende agricole.
Ariano Irpino, morte di Gerardina Corsano: ipotesi della ‘fosfina’
La morte di Gerardina Corsano, avvenuta il 31 ottobre 2023 presso l’ospedale di Ariano Irpino, è probabilmente attribuibile alla “fosfina“. Questa informazione emerge dalla relazione medico-legale, che esclude l’ipotesi di un’intossicazione alimentare. Si ipotizza che il decesso possa essere stato causato dalla fosfina, una sostanza comunemente impiegata per il controllo dei parassiti nelle aziende agricole.
La morte della donna, avvenuta intorno alle 14:24 del 31 ottobre 2023, è seguita a diversi accessi al pronto soccorso di Ariano Irpino, dove si era recata insieme al marito Angelo Meninno, che presentava sintomi meno gravi. Secondo i consulenti tecnici, “l’evento non è stato causato da patologie acute né da malattie croniche legate agli organi esaminati, in grado di provocare o favorire il decesso. Tuttavia, i risultati autoptici e istopatologici, supportati da elementi circostanziali, suggeriscono con alta probabilità che la causa della morte possa essere attribuita a un’esposizione e intossicazione da fosfina”. Le indagini proseguono per chiarire come i due coniugi siano entrati in contatto con questa sostanza letale.
Dissequestro di derrate alimentari
Inizialmente, la pizzeria in cui Gerardina e suo marito avevano cenato la sera prima di avvertire i malori fu sottoposta a sequestro. Lo scorso ottobre, tutte le derrate alimentari sono state completamente dissequestrate, mentre quelle scadute sono state destinate allo smaltimento. Si è passati dall’ipotesi di avvelenamento da botulino a quella di intossicazione alimentare o avvelenamento da pesticidi venduti nell’azienda del marito. A quasi un anno dalla morte della donna, è stata identificata la sostanza responsabile del decesso. Rimangono sotto indagine i titolari della pizzeria, P. S. e L.T., e il medico del presidio, G.L., assistiti dagli avvocati Guerino Gazzella e Giuseppe Romano. I familiari di Gerardina sono rappresentati dall’avvocato Gerardo Giorgione.