L’arresto di Franco Alfieri, figura di spicco della politica cilentana e sindaco di Capaccio Paestum, ha scosso profondamente l’amministrazione locale, scatenando una crisi che va ben oltre i confini del Comune della Città dei Templi. L’inchiesta giudiziaria che lo coinvolge si allarga progressivamente, mettendo a rischio la stabilità di istituzioni non solo locali, ma anche provinciali e regionali come riportato dall’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.
Arresto Franco Alfieri, l’opposizione chiede le dimissioni
Nonostante l’assenza forzata di Alfieri, l’amministrazione di Capaccio tenta di proseguire i propri lavori sotto la guida del sindaco facente funzioni, Maria Antonietta Di Filippo, con una maggioranza che, per il momento, si mantiene unita e solidale. Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, il presidente Angelo Quaglia ha ribadito la sua fiducia nell’estraneità di Alfieri ai fatti contestati, dichiarando apertamente: “Conforta il mio pensiero sulla sua totale innocenza”.
Un sentimento condiviso anche da Gianfranco Masiello, consigliere e amico personale del sindaco, che ha sottolineato la sua stima e il legame umano con Alfieri, dichiarando che l’amministrazione deve continuare a gestire l’ordinario, nonostante lo choc dell’inchiesta.
Sul fronte opposto, però, la minoranza non esita a criticare duramente la gestione dell’amministrazione. Emanuele Sica, unico consigliere di minoranza, ha chiesto apertamente le dimissioni della giunta, accusandola di essere responsabile di una cattiva gestione dell’ente. Secondo Sica, le vicende giudiziarie di Alfieri non fanno altro che aggravare la situazione già critica, e un cambio di leadership è necessario per evitare un pericoloso immobilismo. Il consigliere ha anche puntato il dito contro il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che in precedenza aveva difeso Alfieri: “Non sono miserabili quelli che commentano questo scandalo, ma chi si ostina a non lasciare il proprio incarico”. Sica ha inoltre esortato l’amministrazione a dimettersi subito, per il bene della comunità.
Gli attacchi
A queste critiche si unisce Carmine Caramante, ex candidato sindaco, che ha attaccato la maggioranza accusandola di danneggiare Alfieri stesso con la sua riluttanza a favorire un commissariamento: “State facendo del male all’uomo, non solo al sindaco. Ogni giorno che passa senza dimissioni aggrava la sua situazione legale e quella del Comune”. Caramante ritiene che la rinuncia all’incarico sarebbe la soluzione migliore per permettere a Franco Alfieri di difendersi con maggiore serenità.
Le indagini
Nel frattempo, l’inchiesta condotta dalla Procura di Salerno continua ad espandersi. Recenti perquisizioni hanno coinvolto anche alcuni uffici regionali, e altre cinque persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Tuttavia, l’indagine non riguarda solo Capaccio Paestum. Anche a Novi Velia, la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni al Comune, acquisendo documenti relativi all’appalto per i lavori di pubblica illuminazione, affidati alla Alfiti Impianti.
Giovanni Guzzo, vicepresidente della Provincia di Salerno e consigliere comunale, è stato convocato in Procura per fornire chiarimenti. Il sindaco di Novi Velia, Adriano De Vita, ha cercato di ridimensionare l’accaduto, spiegando che la visita della Finanza è parte di una prassi investigativa e che il Comune aveva già collaborato fornendo documentazione sull’efficientamento energetico.