Arresto Franco Alfieri, emergono sospetti su ulteriori appalti. Il pubblico ministero: «L’organizzazione ha perpetrato una serie indefinita di reati». Lo riporta l’odierna edizione de La Città. Dopo i primi riscontri sugli appalti della pubblica amministrazione nella città dei Templi e l’accelerazione riguardo a potenziali affari legati ad altre tre gare, i pubblici ministeri nutrono il sospetto che l’associazione a delinquere contestata possa aver esteso i propri interessi anche ad altre procedure pubbliche.
Arresto Alfieri, emergono sospetti su ulteriori appalti
Si tratta di un’«organizzazione stabile» concepita per la «commissione di una serie indefinita di reati, tra cui la turbativa della libertà degli incanti, la turbativa della libertà nel procedimento di scelta del contraente e altri reati contro la pubblica amministrazione e la fede pubblica». Questa è la grave accusa formulata dalla Procura di Salerno, sotto la direzione di Giuseppe Borrelli, nel decreto di sequestro relativo agli approfondimenti investigativi della seconda fase dell’inchiesta sul “sistema Alfieri”. Un’inchiesta che, dall’inizio di ottobre, sta scuotendo le amministrazioni pubbliche della provincia di Salerno e ha portato all’arresto (inizialmente in carcere e successivamente agli arresti domiciliari, a seguito della decisione del tribunale del Riesame) del presidente della Provincia, attualmente sospeso, e sindaco di Capaccio Paestum.
Le procedure
Dopo i primi riscontri sugli appalti della pubblica amministrazione nella città dei Templi e l’accelerazione riguardo a potenziali affari legati ad altre tre gare (un lotto della Fondovalle Calore, l’adeguamento della strada Aversana e il sottopasso ferroviario di Capaccio Paestum), i pubblici ministeri nutrono il sospetto che l’associazione a delinquere contestata possa aver esteso i propri interessi anche ad altre procedure pubbliche, di valore milionario. Pertanto, si è ritenuto necessario esaminare i dispositivi informatici degli indagati per verificare eventuali ulteriori ingerenze.