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Assago, interrogato il killer Andrea Tombolini: “Ho un tumore e devo morire, quando ho visto il calciatore ho provato invidia”

È stato interrogato il killer Andrea Tombolini, il 46enne che due giorni fa ha aggredito 6 persone (uccidendone una) all’interno del supermercato Carrefour del centro commerciale di Assago (Milano).

Assago, interrogato il killer Andrea Tombolini

Andrea Tombolini ha rilasciato alcune dichiarazioni che sono state messe a verbale durante il suo interrogatorio. “Quando ho visto che tra i clienti vi era un calciatore del Milan, ho provato invidia, perché lui stava bene ed io male. L’ho colpito quindi con un coltello che avevo in mano e potevo fermarmi lì, invece non so cosa mi è preso e ho cominciato a colpire anche altre persone”, ha detto il killer.

L’aggressione a Paolo Marì

Il calciatore a cui si riferisce potrebbe essere Paolo Marì o Massimo Tarantino (ex giocatore di diverse squadra che ha partecipato alle fasi di disarmo di Tombolini) peraltro nessuno dei due del Milan. “Se devo descrivere un sentimento che ho avuto nell’ occasione era quello di invidia perché le persone che ho colpito stavano bene, mentre io stavo male. Ritengo di avere un tumore e di dover morire”, continua Tombolini, riferendosi con l’ultima frase a quanto accaduto il giorno stesso dell’arresto.

Poche ore prima, infatti, era “stato sottoposto ad una gastroscopia con sedazione, a seguito della quale, nonostante le rassicurazioni mediche, avrebbe iniziato a maturare pensieri ossessivi ipocondriaci (riferiti anche dal medico curante), che avrebbero poi scatenato la furia omicida”, si legge nel provvedimento firmato dal giudice Patrizia Nobile.

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