I ritardi nella diffusione del calendario dei pagamenti dell’Assegno Unico Universale (Auu) stanno suscitando preoccupazione tra i beneficiari della misura di supporto destinata alle famiglie con figli a carico. Esploriamo le modifiche previste per il 2025 e le principali novità.
Assegno unico, come cambia nel 2025
I ritardi nella pubblicazione del calendario dei pagamenti dell’Assegno Unico Universale (Auu) stanno creando preoccupazione tra i beneficiari della misura di supporto destinata alle famiglie con figli a carico. L’Inps, infatti, non ha ancora diffuso il calendario consueto, ma attraverso i propri canali social ha rassicurato che i pagamenti seguiranno le tempistiche abituali. Non ci saranno quindi ritardi negli accrediti, che dovrebbero avvenire intorno alla metà di gennaio per coloro che sono già beneficiari e alla fine del mese per chi ha presentato domanda di recente.
Di fronte alle domande poste dagli utenti al profilo Facebook ufficiale Inps Famiglia, è arrivato il chiarimento: “Quando avremo novità le condivideremo con voi come sempre. Ne approfittiamo per ricordare che le date del calendario pagamenti sono orientative e che generalmente gli accrediti avvengono entro la fine del mese”, si legge. I ritardi potrebbero essere dovuti ai tempi tecnici richiesti dall’Inps per ricalcolare alcuni assegni alla luce delle nuove regole previste dall’ultima legge di bilancio.
Come funzionerà l’Assegno unico nel 2025 e quali sono le novità
L’Assegno Unico Universale (Auu) è una misura di sostegno rivolta alle famiglie con figli a carico, riconosciuto per ciascun figlio sotto i 21 anni e senza limiti di età per i figli disabili. L’importo varia in base al reddito, al numero di figli, alla loro età e alla presenza di eventuali disabilità. Una delle novità introdotte dalla legge di bilancio per il 2025 stabilisce che le somme percepite come Auu non saranno più considerate nel calcolo dell’Isee per l’accesso al bonus nido, che offre un rimborso fino a 3.600 euro per i genitori con figli sotto i tre anni e un reddito non superiore a 40mila euro. Inoltre, l’importo dell’accredito sarà aumentato del 50% per il primo anno di vita del bambino o della bambina.
Chi già riceve l’assegno non dovrà fare una nuova domanda, poiché la richiesta sarà rinnovata automaticamente, a condizione che l’Isee venga aggiornato entro la scadenza del 28 febbraio 2025. Nei giorni scorsi, coloro che risultano già beneficiari hanno ricevuto una comunicazione dall’Inps, che invita ad utilizzare la Dsu precompilata sul portale per confermare o aggiornare i dati reddituali e patrimoniali della famiglia. I pagamenti saranno effettuati tramite il Sistema Unico di Gestione Iban (Sugi), dove sarà necessario caricare il proprio Iban. Inoltre, ci saranno semplificazioni nelle richieste di maggiorazione per le famiglie con un Isee inferiore ai 25mila euro.