Arriva oggi, martedì 30 marzo, il via libera del Senato alla legge delega sull’assegno unico per i figli a carico. Per ogni figlio è stato promesso un “bonus” che oscilla tra i 200 ed i 250 euro a partire dal mese di luglio. È questa la cifra indicata dal premier Mario Draghi con 20 miliardi di euro a disposizione tra fondi degli aiuti pre-esistenti e nuovi stanziamenti, ma potrebbero aumentare come spiegato dal ministro della Famiglia, Elena Bonetti (Italia Viva).
Quello di Palazzo Madama è stato un ok quasi unanime: 227 i voti a favore, nessuno contrario e 4 gli astenuti. Il provvedimento del ministro delle Pari opportunità Elena Bonetti aveva già ricevuto il disco verde della Camera.
Assegno unico: da luglio 250 euro (al massimo) per ogni figlio | PROCEDURA E REQUISITI
“L’assegno unico e universale – ha spiegato la Bonetti – è un provvedimento che fa parte del Family Act e consiste in una quota che verrà data a ciascun figlio, dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni di età, mese dopo mese, maggiorato dal terzo figlio e nel caso anche di bambini disabili. E’ per tutti, e la quota dipenderà dal reddito, quindi le famiglie meno abbienti riceveranno di più, e le più ricche avranno solo una quota base”.
Assegno unico per i figli: oggi il via libera del Senato
La ministra Bonetti, inoltre, ha annunciato l’introduzione di una norma transitoria che permetterà di non perdere il beneficio anche alle famiglie che hanno detrazioni fiscali per figli di oltre 21 anni. In questo modo il governo vuole rassicurare i genitori dopo il rischio di penalizzazione di alcune famiglie emerso da diverse analisi.
“Oggi è un giorno buono per l’Italia, il primo passo di una riforma storica. Si tratta di un provvedimento importante perché inizia un tempo nuovo, del futuro, della ripartenza”, ha commentato il ministro Bonetti. “L’assegno universale per i figli rimette al centro le nuove generazioni e sarà completato con il Family Act. Confermo a nome del governo – ha precisato – l’impegno di dare seguito alla delega attuando l’assegno entro il termine del primo di luglio come previsto”.
L’aiuto alle famiglie
Da ultimo, uno studio del Gruppo di lavoro Arel/Feg/Alleanza per l’infanzia aveva stimato che 1,35 milioni di nuclei avrebbero avuto una perdita mediana di 381 euro. Una clausola di compensazione integrale delle perdite, che consentirebbe di scegliere per il regime più favorevole costerebbe 800 milioni. Il ministero dell’Economia è al lavoro sui “calcoli precisi” come ha detto la Bonetti, che si è impegnata ad approvare quanto prima i decreti attuativi.