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Coltellate dopo una lite: Alfonso Attanasio scarcerato dopo tentato omicidio

Attanasio Gip concede arresti domiciliari

In seguito al suo arresto il Gip ha concesso ad Alfonso Attanasio gli arresti domiciliari. L’uomo è infatti accusato, insieme a un altro complice, di tentato omicidio.

Attanasio, il Gip concede gli arresti domiciliari

La Procura di Napoli è convinta della colpevolezza di Alfonso Attanasio, tanto da richiedere e ottenere il giudizio immediato per lui e un presunto complice. Tuttavia, a seguito del suo arresto, il giudice per le indagini preliminari (GIP) gli ha concesso gli arresti domiciliari. Decisiva è stata la difesa dell’avvocato Domenico Dello Iacono, che ha dimostrato come vi fossero le condizioni per la scarcerazione del suo assistito. Ieri, Attanasio, 26enne accusato del tentato omicidio di Giuseppe Verde, ha lasciato il carcere di Poggioreale, dove era detenuto dal 16 aprile.

Il tentato omicidio di Giuseppe Verde, avvenuto il 29 febbraio scorso in via Cesare Rosaroll, avrebbe come movente una relazione sentimentale non gradita. L’agguato, inizialmente avvolto nel mistero per l’assenza di legami della vittima con la criminalità organizzata, è stato rapidamente chiarito dagli investigatori della Squadra mobile di Napoli e del commissariato Vicaria-Mercato. In poco più di un mese, sono stati arrestati due sospettati: Giuseppe Catone e Alfonso Attanasio, entrambi della zona della Ferrovia.

Le indagini

Secondo le indagini, il 42enne Giuseppe Catone avrebbe avuto un violento litigio con Giuseppe Verde, il quale sarebbe intervenuto per difendere un parente coinvolto in una relazione extraconiugale. Questo scontro potrebbe aver alimentato il desiderio di vendetta che ha portato all’aggressione del 29 febbraio. Verde, avvicinato dai due uomini a volto scoperto e in sella a moto, è stato colpito ripetutamente con coltelli all’addome e alle gambe. Nonostante la vittima non abbia riconosciuto i suoi aggressori, la polizia è riuscita a risalire ai presunti autori grazie a testimonianze, immagini di telecamere e intercettazioni.

Gli investigatori hanno escluso legami con la camorra, identificando nel contesto sentimentale il movente dell’aggressione.

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