L’inflazione e i rincari arrivano anche per mangiare e bere in autostrada. È quanto denuncia Altroconsumo, organizzazione di consumatori che ha condotto una vera e propria inchiesta in merito agli aumenti dei costi nelle aree di sosta presenti lungo le autostrade nazionali.
Aumenti dei costi nelle aree di sosta in autostrada, la denuncia di Altroconsumo
In particolar modo, secondo l’inchiesta condotta da Altroconsumo, un panino può arrivare a costare 8 euro, con quelli più cari del 70% rispetto a quelli venduti nei normali bar. Un cappuccino – in media – costa il 12% in più, le brioche il 26%. E le cose non vanno meglio con i prezzi al chilo o al litro: basti pensare che i gelati arrivano a costare 50 euro al chilo, bevande come cola e aranciata 8 euro al litro stando all’ultima rilevazione Altroconsumo in 22 aree di servizio tra Milano, Napoli, Roma e Venezia.
In particolar modo, il prezzo medio di un panino si attesta a circa 7 euro, contro i 4,20 euro di un normale bar (dati Osservaprezzi, aprile 2024). Dunque, in autostrada si spende circa il 70% in più. Ma anche fare colazione è tutt’altro che economico: per un cappuccino in un bar in autostrada bisogna mettere in conto in media 1,84 euro, mentre per una brioche 1,72 euro.
Acqua in bottiglia: oltre 3 euro al litro
Tra gli acquisti più comuni in autostrada c’è sicuramente l’acqua minerale in bottiglia, in particolar modo nella giornate più calde. E dato che non tutte le aree di servizio sono fornite di fontanelle per riempire la propria borraccia, scegliere l’acqua minerale rimane spesso l’unica alternativa. Ma quanto si spende per una bottiglietta? Naturale o frizzante, poco importa, l’acqua nelle aree di servizio costa in media 3,16 euro al litro per bottiglie di piccole dimensioni. Il formato più piccolo (500 ml) ha un prezzo più basso sia al litro che a confezione rispetto a quello da 750 ml.