Nuovi aumenti per i prezzi degli alimentari. In particolar modo i prezzi di pane, latte e carne subiranno gli effetti dell’inflazione. Stando agli ultimi dati dell’Istat, a ottobre le voci relative ai beni alimentari, per la cura della casa e della persona hanno avuto un aumento tendenziale dell’1,2%. Non solo i pacchi di pasta sugli scaffali dei supermercati, i filoncini di pane e le pizze del sabato sera potranno incidere qualche euro in più nel portafoglio.
Aumenti, a ottobre saliti prezzi alimentari
Il prezzo della pasta fresca o secca aumenterà del 20% a Natale, con aumento di 15-20 centesimi a pacco. Ma nel 2022 può andare anche peggio: tra marzo e maggio si potrebbe non avere abbastanza grano per produrre la pasta e soddisfare la richiesta del mercato italiano. Un allarme, che si spiega guardando all’impennata delle materie prime.
Il prezzo del grano duro è salito del 60% da inizio 2021 ed entro dicembre può aumentare ancora del 15%. Colpa del caldo estivo che ha travolto il Canada, primo fornitore estero dell’Italia a cui adesso mancano 3 milioni di tonnellate di grano. Senza contare i costi di energia e logistica (il costo di un container è quintuplicato) come riportato da Il Messaggero.
Latte e carne
I rialzi su mais (+50%) e soia (+80%) rendono decisamente poco remunerativa anche la produzione di carne di qualità controllata, soprattutto dove ci sono contratti di filiera con le catene della Grande distribuzione. E ancora, i rincari fino al 50% su gasolio, energia e plastiche, oltre quelli sugli alimenti per gli animali, mettono ko gli allevatori di vacche da latte per i quali è già una sfida la conquista di un aumento di almeno 5 centesimi al litro sul prezzo del latte.
Dunque, i prezzi alle stelle di certe materie prime si fanno sentire anche su uova, latte e derivati. I prezzi delle uova sono aumentati del 26% da luglio, anche dopo i nuovi focolai di aviaria. Il prezzo del latte è invece salito del 60% da maggio a ottobre, anche per effetto dei ritardi nelle consegne.